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Gino Strada: “Siamo un Paese di superficiali: così non ne usciamo prima di 2-3 anni”

Gino Strada è stato intervistato da Lucia Annunziata durante l’ultima puntata di Mezz’ora in più, andata in onda su Rai3 domenica 13 dicembre. Il fondatore di Emergency si dice “molto preoccupato della situazione che ci sarà a gennaio e febbraio, perché vedremo le conseguenze dei comportamenti durante le feste natalizie. Sembra di vivere in un paese superficiale perché si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questa cosa non è trattata da parte di tutti con il dovuto rispetto”.

Aggiunge Gino Strada: “Credo che non ne usciremo comunque prima di 2-3 anni. Non si risolverà con le vaccinazioni che limitano il numero di morti ma non il diffondersi della malattia. Mi vaccinerò? certamente. Penso sia pericolosa non tanto la corsa al vaccino ma la competizione sul mercato, sappiamo quanto possa determinare le scelte e i comportamenti sanitari è un tema non affrontato con la dovuta attenzione”.

Sulle misure anti-covid Gino Strada dichiara: “Mi spiace vedere che ogni tanto ci sono anche persone note che dicono che le mascherine non servono e che possono essere dannose: queste follie sono socialmente pericolose. Molti morti? Credo che altre ragioni siano i tagli fatti negli ultimi 10 anni sulla medicina del territorio. L’emergenza non si supera con le terapie intensive, ma sul territorio. Noi siamo debolissimi. Ci vuole responsabilità di tutti per uscire da questa situazione”.

In attesa di capire come fare di più in Calabria, Gino Strada conclude: “La sanità pubblica andrebbe distinta da quella privata. In Calabria oltre il 70% delle risorse vengono spese per la sanità, ma se ne vanno quasi tutte nel privato. E quando ci si trova in emergenza tutti i nodi vengono al pettine. Siamo in attesa noi di Emergency per capire se in Calabria possiamo fare qualcosa in più”.

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