Giancarlo Giorgetti è uno che parla sempre in modo molto chiaro. Gli bastano pochi minuti di intervento, alcune frasi lapidarie, ed ecco qua che si mette in moto la rivoluzione della Lega. In Italia e In Europa. Giorgetti manda dunque in soffitta anni di sovranismo, di No-Euro e di politica di contrapposizione nei confronti dell’Ue e in particolare della Germania. L’attuale responsabile esteri di Via Bellerio, durante il dibattito promosso a Catania in occasione della tre giorni leghista per l’inizio del processo a Matteo Salvini, ha usato parole che faranno infuriare i duri e puri del Carroccio: “L’Europa esiste che ci piaccia o no. L’Europa va dove va il Partito popolare europeo; il Ppe va dove va la Cdu tedesca; si è aperta la corsa alla segreteria della Cdu, quindi il nuovo segretario condizionerà tutto. Io penso che un partito come la Lega che governa bene a livello nazionale e locale ha il dovere di confrontarsi con chi governerà la Cdu, quindi l’Europa. Se io dico che non me ne frega niente della Cdu e del Ppe direi una cretinata”.
Giorgetti ha dunque sostanzialmente annunciato l’addio all’alleanza al Parlamento europeo con la destra estrema di Alternative für Deutschland e, probabilmente, l’abbandono in tempi non tanto lunghi del gruppo Identità e Democrazia del quale fa parte anche Marine Le Pen. Giorgetti ha capito perfettamente che con la contrapposizione frontale contro Bruxelles e Berlino si starà sempre all’opposizione. E siccome in Germania i sondaggi indicano che i cristiano-democratici della Cdu sono ancora nettamente il primo partito, sarà proprio con il successore di Angela Merkel che occorrerà aprire un confronto per un’eventuale adesione al Partito Popolare Europeo.