Vai al contenuto

Giornalismo televisivo in lutto, se n’è andato troppo presto

Pietro Bellantoni Giornalista morto calabria tgr

Si è spento nella notte Pietro Bellantoni, cronista di 42 anni, recentemente entrato nella redazione del TgR Calabria. La sua lotta contro una malattia scoperta lo scorso marzo è stata breve ma intensa. Lascia la moglie Ketty Tramontana e una bambina di soli due anni, rendendo ancora più tragico questo prematuro addio.
>>>>> Malore improvviso per Fiorella Mannoia, slitta il concerto all’Arena di Verona

Nativo di Scilla, Bellantoni aveva fatto Reggio Calabria la sua casa. Qui, per un decennio, fu redattore del Corriere della Calabria. La sua carriera, però, lo aveva portato anche fuori dai confini calabresi, collaborando con importanti testate come La Stampa e La Repubblica. La televisione lo aveva visto attivo nella redazione di Studio Aperto e in seguito a LaCNews24, telegiornale regionale. Aveva anche diretto Ilreggino.it e prestato la sua professionalità come ufficio stampa della Regione Calabria durante la giunta Spirlì. Pochi mesi prima di ricevere la diagnosi, Bellantoni era entrato a far parte della redazione del TgR Rai, grazie al superamento di un concorso pubblico.
>>>>> Peste suina, panico e scontri nel Pavese

Il mondo del giornalismo e non solo è sotto shock per la sua scomparsa. Numerosi i messaggi di cordoglio pubblicati, che esaltano la dedizione e la passione di Bellantoni per il suo mestiere. La redazione del TgR, in particolare, sottolinea come, nonostante la malattia, avesse mantenuto vivo il legame professionale, sperando in un suo ritorno: “Pietro aveva dimostrato grande forza superando la prima fase della malattia, e nonostante il difficile periodo, manteneva una collaborazione attiva con noi. La sua determinazione e dedizione sono state un esempio per tutti noi fino all’ultimo momento”.

Un talento incommensurabile, una passione incrollabile, una perdita immensa per il giornalismo calabrese e italiano. Addio Pietro, la tua luce continuerà a brillare attraverso le tue parole e i tuoi reportage.