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Brindisi rivendica l’intervista a Lavrov: “È una medaglia, inviterei anche Putin”

Bufera mediatica e politica su Giuseppe Brindisi dopo l’intervista a Sergei Lavrov. Il conduttore del talk show di Rete 4, Zona Bianca, viene accusato da più parti, compreso il premier Mario Draghi, di non aver opposto alcun contraddittorio a quelle che vengono bollate come fake news di Lavrov sugli ebrei e sull’antisemitismo. Ma Brindisi, intervistato dalla Adnkronos, rivendica con orgoglio di aver fatto solo il suo mestiere di giornalista e aggiunge che sarebbe pronto ad invitare persino Vladimir Putin in trasmissione.

L’intervista di Brindisi a Lavrov

“Non vedo davvero di cosa mi si possa accusare realmente al di là di un certo tipo di propaganda. – dichiara Giuseppe Brindisi – L’intervista a Lavrov è ovviamente uno scoop, senza se e senza ma. Sarei stato anch’io invidioso di chiunque avesse portato Lavrov in televisione. Detto ciò, io credo da giornalista di aver fatto il mio mestiere, perché il mio mestiere non è quello di dichiarare guerra alla Russia, ma di portare a casa il maggior numero di notizie. E alla fine dei 40 minuti di intervista mi sembra di averne portate un bel po’ e anche importanti”.

“L’altra accusa che mi viene fatta è che avrei dovuto essere un po’ più aggressivo. – prosegue Brindisi – Ora, premesso che non stiamo parlando del sindaco di qualche paesino ma del ministro degli Esteri russo, praticamente del braccio destro di Putin, verso il quale c’è un dovere di ospitalità, quindi devo dirgli buongiorno, benvenuto, e alla fine devo anche salutarlo, perché poi c’è anche la polemica sul mio ‘buon lavoro’ detto alla prova. Premesso ciò, io ho due possibilità: posso fare il cavaliere senza macchia e senza paura che dice a Lavrov ‘brutto stronzo che cosa stai combinando’, e sicuramente Lavrov si alza e se ne va e non ho portato niente a casa. Il mio interesse è invece portare qualcosa a casa e cerco l’approccio il più possibile neutro che mi porti ad avere le notizie”.

“Ora, a Enrico letta che mi fa il tweet scrivendo ‘l’abisso’, dico che se avrà fortuna si troverà fra sei mesi, un anno, due anni a stringere la mano a quello che considera ‘l’abisso’. Come lo chiamerà? Gli dirà ‘sei un mostro non ti voglio parlare’? – Brindisi replica duramente al segretario Pd – Questo è uno dei più importanti politici del mondo, cosa dovevo usare, il gergo di Di Maio, fare l’errore che ha fatto Di Maio chiamandolo ‘animale’? No, no. Se potessi inviterei di nuovo Lavrov non domani mattina, ma anche stasera. Tutta la vita. Se posso lo faccio rivenire. Se posso io cerco di avere Putin.  Il fatto che Lavrov abbia scelto di venire da noi per me è una medaglia, perché Lavrov non è che non sa chi siamo no”, conclude.

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