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Scontri Roma, l’imprenditore alla radio: “Faremo colpo di Stato”

Gli scontri di Roma si potevano evitare? È quanto si chiedono in molti alla luce della gestione della piazza da parte delle forze dell’ordine, considerata non proprio impeccabile. Che anche i violenti sarebbero scesi in piazza del Popolo, insieme a migliaia di persone pacifiche, sarebbe stato un fatto risaputo. Sui social network, infatti, da giorni giravano messaggi non proprio rassicuranti. A denunciare l’accaduto è Raffaella Paita di Italia Viva. La presidente renziana della commissione Trasporti della Camera cita ad esempio la trasmissione radiofonica La Zanzara dove, il 30 settembre scorso, un noto imprenditore no green pass ha persino evocato un “colpo di Stato”.

Gli scontri di Roma anticipati da giorni?

“Le affermazioni gravissime di Nicola Franzoni su Radio24. Subdola istigazione proprio ora che l’Italia riparte grazie al green pass. Vergogna e individuazione dei responsabili”. Così scrive Raffaella Paita su Twitter, denunciando pubblicamente quanto affermato dall’imprenditore Nicola Franzoni il 30 settembre scorso durante La Zanzara.

Franzoni è un imprenditore di La Spezia, già noto da tempo per le sue posizioni contrarie al green pass, negazioniste del virus e critiche nei confronti della gestione della pandemia da parte del governo. “Io ho detto che ci dovrebbe essere un processo pubblico. Se ci fosse una nuova Norimberga andrebbero passati per le armi”, dichiarava l’imprenditore il 30 settembre scorso durante la trasmissione radiofonica di Radio24, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

“Tu hai detto ‘o è rivoluzione o è morte. Colpo di Stato’”, lo aveva incalzato Cruciani nel tentativo di tirargli fuori dalla bocca dichiarazioni ancora più infuocate. “Sì, colpo di Stato popolare perché vedrai che il 9 di ottobre a Roma porteremo circa un milione di persone”, aveva ammesso allora Franzoni. “Colpo di Stato popolare significa andare dentro i Palazzi e occuparli. Di questo si tratta”, lo aveva avvertito il giornalista. “Significa innanzitutto riappropriarci della casa del popolo che è il Parlamento”, lo aveva però stoppato subito il suo ospite.

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