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Governo, Draghi avverte i partiti: “Ecco le mie condizioni non negoziabili”

La maggioranza che sostiene il governo traballa. E allora il presidente del consiglio Mario Draghi decide di fare la voce grossa per mettere fine al pollaio politico che si sta scatenando soprattutto tra la Lega e il Partito Democratico. Il segretario Dem Enrico Letta accusa il leader della Lega Matteo Salvini di aver “superato il limite” con le sue continue critiche rivolte a Palazzo Chigi. Salvini a sua volta lo accusa di vivere su Marte. Draghi è costretto dunque ad intervenire per elencare le “condizioni non negoziabili di esistenza del governo”.

Draghi avverte i partiti di maggioranza

È il quotidiano Repubblica a riportare in esclusiva le rivelazioni di alcuni parlamentari centristi che nelle scorse ore hanno incontrato il premier. Si tratta di una decina di senatori di centrodestra, tra cui Giovanni Toti Paolo Romani e Gaetano Quagliariello, che hanno deciso di formare un nuovo Gruppo totalmente draghiano a Palazzo Madama. Italia al centro, questo il nome della nuova formazione di fedelissimi del presidente del Consiglio.

Secondo quanto riportato dai centristi, che si sono detti pronti anche a bloccare eventuali velleità del centrodestra di mandare sotto il governo, Mario Draghi avrebbe posto “tre condizioni non negoziabili di esistenza del governo”. Si tratta della delega fiscale, della riforma della concorrenza e della collocazione in politica estera dell’Italia che deve essere convintamente europeista secondo il premier. Condizioni necessarie per ottenere i fondi del Pnnr, specificano da Palazzo Chigi.

Una doccia fredda per Salvini che, soprattutto sulle concessioni balneari e sulla riforma del catasto, aveva annunciato battaglia. Minacce leghiste alla tenuta del governo alle quali Letta aveva replicato avvertendo che “l’opposizione che sta facendo al governo ha superato il limite. Salvini e la Lega sono un partito di maggioranza. Io credo che, se si chiede a qualunque cittadino italiano cosa pensa e che impressione ha su Salvini e sulla Lega, la maggior parte dicano che, dalle posizioni che prende, è diventato un partito di opposizione”.

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