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Grazie alla collaborazione tra intelligenza artificiale e Uomo, l’Ottava Sinfonia incompiuta di Franz Schubert trova la sua fine

A distanza di quasi 191 anni dalla scomparsa del compositore austriaco Franz Schubert, l’Intelligenza artificiale è riuscita a completare gli ultimi due movimenti della celeberrima Sinfonia No. 8, conosciuta anche come “The Unfinished Symphony” – la sinfonia incompiuta. A rendere possibile l’esperimento è stata la tecnologia sviluppata da Huawei, che ha impiegato il processore dello smartphone Mate 20 Pro per analizzare le caratteristiche del compositore austriaco e cercare di completarne il lavoro, andando a scrivere gli ultimi due dei quattro movimenti pensati e originariamente solo abbozzati. Le melodie generate dallo smartphone sono state poi prese in esame dal compositore brasiliano Lucas Cantor, che ha selezionato le candidate più appropriate per portarle a far parte della Sinfonia, affinandole e trasformandole in vere e proprie partiture per orchestra.

L’Intelligenza Artificiale di Huawei
Per realizzare il tutto Huawei si è avvalsa di un modello di Intelligenza Artificiale che ha sfruttato la doppia NPU dello smartphone di punta dell’azienda cinese: il Mate 20 Pro. Analizzando il timbro, il tono e il metro del primo e del secondo movimento esistenti della sinfonia, l’AI è stata in grado di generare la melodia per i mancanti terzo e quarto movimento. In questo progetto, l’IA non ha agito in autonomia ma ha invece elaborato in modo sofisticato le indicazioni originariamente fornite dal compositore Lucas Cantor (Emmy Award) per creare una partitura orchestrale dalla melodia, il più possibile fedele allo stile e allo spirito dell’originale Sinfonia No. 8 di Schubert. Una volta completata, la Sinfonia è stata eseguita in anteprima mondiale lo scorso 4 febbraio alla Cadogan Hall di Londra. I 67 elementi della English Session Orchestra si sono esibiti di fronte ad una platea di oltre 500 ospiti, riprendendo sia i movimenti originali (Allegro moderato e Andante con moto), sia quelli scritti dalla rete neurale di Huawei, rivisti e arrangiati dal compositore Cantor.
Una collaborazione quella tra uomo e intelligenza artificiale, che è al centro anche degli altri progetti Huawei a tema machine learning, e che anche questa volta sembra aver dato i suoi frutti: “Siamo fermamente convinti del ruolo cruciale della tecnologia per rendere il mondo un posto migliore – ha spiegato Walter Ji, Presidente per l’Europa Occidentale del colosso cinese Huawei – Abbiamo utilizzato il potere dell’AI per spingerci oltre i confini di ciò che è umanamente possibile e mostrare il ruolo positivo che la tecnologia ricopre nella cultura moderna”.

 

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