Lo stile è sempre quello. Graffiante, sopra le righe, provocatorio. Alle volte volgare, offensivo, arrogante. Beppe Grillo è tornato alla carica dal Circo Massimo, sul palco di Italia 5 Stelle, kermesse che lo ha visto protagonista un po’ marginale rispetto alle manifestazioni pentastellate degli scorsi anni ma comunque di rilievo. Scatenando una polemica, l’ennesima, a causa dell’uso improprio del vocabolario. “Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autismi”. La malattia usata per prendere in giro la vecchia politica, di fronte agli esponenti del Movimento. E ancora: “L’autismo non lo riconosci. Per esempio, la sindrome di Asperger: c’è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in un modo e non capiscono che l’altro non sta capendo e vanno avanti. E magari fanno esempi che non c’entrano un c…o con quello che stanno dicendo, hanno quel tono sempre uguale”.Grillo continua con le metafore evitabili: “C’è pieno di psicopatici. Abbiamo bambini violentati da anziani, come Macron, che ci danno dei lebbrosi. Io a sentirmi dire da uno psicopatico così che sono un lebbroso dico: in fondo, della lebbra, chi c…o se ne frega”. Un’ironia che però non tutti hanno apprezzato, pur nei torni scherzosi. “Complimenti per la tua generalizzazione, per la tua ironia sfrontata su un tema così delicato e complimenti alla tua platea, per le risate su questa tua ironia fuori luogo. Vedi, la tua ignorante descrizione denota, immediatamente, che la voglia di focalizzarsi sulle potenzialità di queste persone speciali è pari a zero”, ha scritto Mario Pingerna su pernoiautistici.com.