Una tentazione che si fa sempre più forte, che raccoglie sempre più adesioni. Tornare alle origini, lasciarsi alle spalle l’esperienza di governo e provare a incarnare nuovamente i sentimenti della gente che scende in piazza per chiedere un cambiamento. Dopo la disfatta elettorale europea, è questo il pensiero che affiora nella mente di tanti esponenti Cinque Stelle. Delusi da un’esperienza, quella in Parlamento, che vede i pentastellati barcamenarsi nel difficile compito di soddisfare gli elettori e allo stesso tempo ritagliarsi uno spazio autonomo rispetto alla Lega.
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“Ma anche la tentazione di Berlusconi, una volta scoperta la problematicità del governo Dini perso per mano da un ostile presidente Scalfaro, di chiudere i ponti e rinchiudersi nella fortezza della protesta. ‘Tornare a Marx’, imploravano gli intellettuali della sinistra comunista quando non si poteva più tacere sulle nefandezze dei sistemi che a loro dire avrebbero snaturato il messaggio originario. La difficoltà di governare che diventa vagheggiamento di un’isola dell’opposizione”.
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Scampia, la preside che si batte per i bambini rom: “Basta xenofobia”