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Maneskin, lo sfogo del maestro Uto Ughi: “Sono un insulto alla cultura e all’arte”

Il gruppo rock dei Maneskin non rappresenta altro che “un insulto alla cultura e all’arte”. Questo giudizio durissimo e senza appello è stato pronunciato dal maestro Uto Ughi durante la presentazione, avvenuta questa mattina nella Sala delle Lupe del Comune di Siena, del programma di 14 concerti organizzati per celebrare il centenario delle attività concertistiche dell’accademia musicale Chigiana. Concerti che prenderanno il via il 21 febbraio prossimo e dureranno fino alla primavera del 2024.

Uto Ughi boccia i Maneskin

“I Maneskin sono un insulto alla cultura e all’arte. – Uto Ughi decide di non fare sconti al gruppo rock italiano più in voga del momento, anche all’estero – Non ce l’ho particolarmente con loro. Ogni genere ha il diritto di esistere. Però quando fanno musica e non urlano e basta. – sentenzia il grande maestro – Nelle scuole c’è una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose”, conclude.

Già nel novembre scorso, però, durante la presentazione del suo concerto dedicato alle Stagioni di Vivaldi, tenuto a Genova giovedì 17 presso i Magazzini del cotone, nelle sale Maestrale e Grecale, Uto Ughi si era lasciato sfuggire un giudizio non proprio lusinghiero sui Maneskin. “Il nostro obiettivo deve essere quello di far capire a molti giovani che non c’è solo la musica dei Maneskin. – aveva avvertito – Purtroppo nella nostra scuola non c’è alcuna parvenza di effettiva educazione musicale e allora dobbiamo darci da fare. Seminiamo per il futuro”.

“Le quattro partiture del grande artista veneziano Vivaldi si prestano assai bene a confrontarsi con i ragazzi. – aveva poi proseguito – E sarebbe bello aggiungere all’elemento musicale e a quello letterario pure un discorso pittorico, magari proiettando le immagini della Primavera di Botticelli oppure la Tempesta di Giorgione. Nei confronti della musica c’è sempre stata diffidenza. – ha detto ancora Uto Ughi – De Santis, il grande letterato, considerava la musica un’arte per educande. Eppure l’Italia è stata con la Germania la grande culla dell’arte musicale nei secoli. Prendiamo esempio da Abreu (ex presidente venezuelano, ndr.) che con il Sistema ha rivoluzionato in Sud America la società. E in Giappone qualcosa di straordinario ha fatto Suzuki con il suo metodo. Abbiamo insomma degli esempi magnifici, dobbiamo lavorare e avere fiducia”, ha poi concluso.

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