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Il mistero dei post di Salvini: cosa c’era in quei messaggi “censurati”

Stuprata a 21 anni da tre persone nel piazzale di fronte al Factory, una delle più note discoteche romane. Un racconto terribile, quello di una ragazza che è stata soccorsa dal titolare della discoteca e dal fratello, accusando delle violenze un ragazzo conosciuto all’interno del locale e da altri due amici. Una vicenda sulla quale si è aperta sui social una feroce polemica. Perché, in merito, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha preferito al momento tacere, al contrario di quanto fatto con altri episodi. 

Scrive in merito Next Quotidiano: “Forse il titolare del Viminale si è distratto, oggi è a Palermo per la giornata del ricordo della strage di Capaci, però il dubbio che il motivo sia un altro viene. La ragazza violentata infatti è di origine etiope. Ed è questo particolare che forse ha bloccato la mano di molti sovranisti famosi che ogni volta che un negro stupra una donna bianca sono sempre in prima linea a chiedere la castrazione chimica o altre pene medievali. Questa volta invece nulla.”

“Della nazionalità dei presunti violentatori non si sa nulla, potrebbero essere italiani, potrebbero essere stranieri. Ma non è rilevante. O almeno non dovrebbe esserlo”. Nel frattempo, Salvini pubblicava sulla sua bacheca una lunga serie di notizie di cronaca con al centro degli immigrati, casi attraverso i quali ribadiva l’importanza della politica dei porti chiusi.Una sequenza di contenuti, tutti sponsorizzati, che aveva scatenato gli utenti. Al punto da spingere Facebook a intervenire: i post sono stati infatti rimossi dal social network perché “violano le normative”. Un bell’autogol per il ministro che, intanto, continua a non voler intervenire nel merito della vicenda della ragazza stuprata a Roma.

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