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Il boom di suicidi al Nord spaventa in vista della Fase 2

Un allarme che fa paura, in una delle Regioni più colpite dal coronavirus, quella Lombardia messa in ginocchio dall’epidemia. E dove i dati, prima che il contagio cambiasse per sempre il volto del nostro Paese, parlavano di una preoccupante tendenza, l’aumento dei suicidi degli imprenditori in difficoltà. A evidenziarlo sono i dati dell’Osservatorio della Link Campus University, che ha presentato i dati di 8 anni di attività e studio sul fenomeno.

 Dal 2012 sono in totale, secondo il dossier, 1.086 in Italia i casi di suicidio per motivazioni economiche. L’Osservatorio, diretto dal sociologo Nicola Ferrigni, ha pubblicato dati di 8 anni di studio e aggiornati a fine 2019: “Nel 2019, per la prima volta dopo 8 anni, i casi di suicidio legati a motivazioni economiche sfondano, in un percorso all’indietro, la simbolica soglia 100, regolarmente superata nel corso degli anni fino al picco dei 201 suicidi del 2014”. Un calo, dunque, che potrebbe far ben sperare. Ma che porta con sé anche delle ombre preoccupanti.A fronte di una diminuzione che ha interessato in modo particolare la categoria dei disoccupati, infatti, è stato rilevato però un aumento vertiginoso del numero di suicidi tra gli imprenditori, che nel 2019 rappresentano circa il 60% del totale dei casi registrati nell’intero anno. “Una crescita significativa e preoccupante, quella degli imprenditori suicidi – ha detto Ferrigni – che sembra riportarci indietro nel tempo. I dati ci restituiscono un quadro che, in qualche modo, ci riporta al lontano 2012, quando la crisi aveva stretto nella sua morsa molte aziende, soprattutto piccole e medie, facendo registrare un numero elevato di suicidi, principalmente tra gli imprenditori”.

Se così da un lato si può tirare un sospiro di sollievo per un dato generalmente migliore nel recente passato, l’aumento di imprenditori che si sono tolti la vita preoccupa e parecchio. Soprattutto perché la maggior parte dei casi si sono verificati nel Nord Italia (il 23,9% nel Nord-est e il 19,5% nel Nord-ovest): la paura è che la ripresa dopo l’emergenza Covid-19, con tutte le difficoltà economiche che ne conseguiranno, potrebbe accentuare un trend che fa già paura.

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