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Il business delle mascherine “anti-coronavirus”: ora si vendono a 10 euro l’una

Un’emergenza già sottolineata negli scorsi giorni, quando la diffusione del coronavirus aveva iniziato a far tremare l’Italia ed era scattato il boom all’acquisto di mascherine, sempre più diffuse tra la popolazione allarmata dalle notizie provenienti soprattutto dal nord del Paese. Con la spiacevole conseguenza di un rialzo mostruoso dei prezzi sia per le protezioni al volto che per le confezioni di amuchina gel per disinfettare le mani. Una situazione che non pare ancora rientrata.

A testimoniarlo, la segnalazione della testata Open sulle vendite di mascherine “anti-coronavirus” all’esterno della stazione centrale di Milano, in Lombardia, la Regione più segnata dalla diffusione della malattia. Il prezzo? 10 euro l’una. Un commercio che avviene alla luce del sole, a pochi metri di distanza dai militari che presidiano la zona e che però non fanno nulla per stroncare il business a prezzi allucinanti. I clienti tanti, tantissimi, che pur di proteggersi non badano a spese. Un ragazzo che si occupa della vendita si è giustificato spiegando: “Lo faccio per soldi, non sto derubando nessuno”. Consapevole, tra l’altro, che il tipo di mascherina che sta vendendo a una cifra monstre “non è affatto utile visto che l’aria passa allo stesso”. Poco importa. Quel che conte è invece che “alla gente faccia effetto e che quindi si venda”. Ad acquistarle sono soprattutto gli stranieri che “si spaventano più degli italiani”. A contribuire alla diffusione del business delle mascherine è il fatto che gli accessori, al pari dei gel per l’igiene delle mani, siano andati a ruba nelle farmacie, che faticano a rimpiazzarli, e nei supermercati presi d’assalto. I prezzi sono d’altronde alle stelle anche in rete: il Codacons parla di +1700% per le mascherine e +650% per i prodotti igienizzanti come l’amuchina.

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