Offensiva mediatica di Walter Ricciardi in difesa di obbligo vaccinale e green pass. Il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza si presenta prima di fronte alle telecamere di Che tempo che fa, il talk show domenicale di Rai 3 condotto da Fabio Fazio. E poi rilascia un’intervista a Repubblica in cui ribadisce la sua convinzione che le due misure vadano mantenute almeno per tutto il 2022. Con il certificato verde, precisa Ricciardi, “chi è vicino a noi non è infetto e non può contagiarci”.
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“Non dobbiamo pensare che sia tutto finito. – dichiara Ricciardi a Repubblica – Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci. Ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione. Abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell’epidemia. L’obbligo in questo momento è funzionale ad evitare questo ritorno. Ci sono ancora cinque milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile”.
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Secondo il consulente di Speranza “il green pass serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio. Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore. Il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile. – avverte Ricciardi – Quindi per tutto questo 2022 obbligo vaccinale e green pass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza”.
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“Sul green pass sono d’accordo con il professor Locatelli. – ha invece detto poco prima ospite di Fabio Fazio – Dobbiamo stare molto attenti, non dobbiamo rifare per la terza volta consecutiva l’errore commesso negli ultimi due anni: pensare che tutto sia finito, riaprire tutto e trovarci sistematicamente con un rialzo dell’epidemia, un autunno e un inverno problematico. Dobbiamo abituarci a questa nuova normalità, si è aggiunta questa malattia temibile che non è paragonabile ad un’influenza. Uno de perni per la gestione, oltre alla vaccinazione, sono i green pass che ci consentono sostanzialmente di frequentare gli ambienti al chiuso, i più rischiosi, in maniera sicura: chi è vicino a noi non è infetto e non può contagiarci”.
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