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Ucraina: vicino l’attacco a Kiev, Zelensky pronto a parlare con Putin

Nei prossimi giorni è molto probabile che l’esercito russo farà scattare un’offensiva contro Kiev. A lanciare l’allarme sul destino a cui potrebbe andare incontro la capitale dell’Ucraina sono i servizi segreti della Gran Bretagna. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa i russi di stare preparando un attacco chimico. Ma, allo stesso tempo, si dice disponibile ad incontrare Vladimir Putin.

Imminente l’attacco russo a Kiev

Secondo quanto riferisce l’intelligence britannica, i russi starebbero riposizionando i mezzi militari che facevano parte di una colonna lunga 60 chilometri che da giorni avanza verso Kiev. Lo scopo dell’esercito di Putin, sostengono gli 007 di Sua Maestà, è quello di scatenare un “probabile” attacco decisivo sulla capitale dell’Ucraina. Secondo gli stessi servizi segreti, però, è “molto improbabile” che la Russia abbia già raggiunto gli obiettivi militari che si era prefissata prima dell’invasione. Merito anche della forte resistenza ucraina.

In questa situazione drammatica, il presidente ucraino Zelensky respinge le accuse di Mosca di sviluppare armi biologiche e le ribalta contro il nemico. “Presumibilmente, staremmo preparando un attacco chimico. Questo mi rende davvero preoccupato, perché di una cosa siamo convinti: se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda di cosa la Russia accusa gli altri”, attacca Zelensky.

In this photo provided by the Ukrainian Presidential Press Office, Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy delivers his speech addressing the nation in Kyiv, Ukraine, Friday, Feb. 25, 2022. (Ukrainian Presidential Press Office via AP)

Ma, oltre al bastone, il presidente ucraino è costretto ad usare anche la carota contro il suo omologo russo. Secondo il suo braccio destro,  Igor Zhovkva, Zelensky sarebbe pronto a “parlare con Putin quando vuole”. Ma “non scenderà a compromessi durante questi negoziati”. Zhovkva commenta positivamente il fatto che i due ministri degli Esteri, Lavrov e Kuleba, “si siano incontrati. Ma purtroppo possiamo dire che non è il ministro degli Esteri russo a prendere la decisione finale. Viene presa da una sola persona l’ultima decisione sullo stop alla guerra, su un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe. Anche gli accordi raggiunti durante questi negoziati non vengono rispettati”, conclude.

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