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Emergenza cibo, l’allarme dell’Onu: “750mila persone verso la morte per fame”

Centinaia di migliaia di persone rischiano di morire di fame nei prossimi mesi se l’emergenza cibo a livello globale continuerà. È uno degli effetti della guerra in Ucraina che, però, non è certo l’unico fattore che sta influenzando la disponibilità di cibo a livello globale. Secondo l’ultimo rapporto redatto da due organi dell’Onu, la Fao (Food and agricolture organization) e la Wfp (World food programme), anche le condizioni meteorologiche sempre più estreme e i frequenti shock economici stanno provocando questa tragedia umanitaria.

Emergenza cibo, allarme dell’Onu

“750mila persone stanno andando incontro a inedia e morte a causa di conflitti, condizioni meteorologiche estreme, shock economici, impatti persistenti del Covid-19 e gli effetti a catena della guerra in Ucraina. – si legge nel rapporto dell’Organizzazione delle nazioni unite – Le condizioni ora sono molto peggiori rispetto alla primavera araba del 2011 e alla crisi dei prezzi alimentari del 2007-8, quando 48 Paesi sono stati scossi da disordini politici, rivolte e proteste”.

“Siamo profondamente preoccupati per l’impatto combinato di crisi sovrapposte che mettono a repentaglio la capacità delle persone di produrre e accedere agli alimenti. Spingendo altri milioni di persone a livelli estremi di insicurezza alimentare acuta”, dichiara preoccupato David Beasley, Direttore esecutivo del World food programme, la sezione dell’Onu che si occupa di questo settore.

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky informa di non essere stato “invitato (ai colloqui di Ankara sul grano) e ad oggi non lo è stato neanche il ministro degli Esteri. Per noi è importante per esportare il grano che le navi siano scortate dalla flotta di un Paese o dell’altro. Ne abbiamo parlato sia con la Turchia che con la Gran Bretagna. La Turchia sta cercando di individuare la modalità attraverso cui fornirci garanzie. Io credo che con questo intento si incontri con la Russia: ottenere da Mosca garanzie sulla sicurezza delle loro navi”.

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