E se fosse Mara Carfagna, alla fine, a far quadrare i conti nel centrodestra e porre un freno alla deriva populista di uno schieramento sempre più schiavo di Matteo Salvini e delle sue sparate? Una suggestione, forse. Con un fondo però di verità. Dopo il richiamo fatto dalla vicepresidente della Camera allo stesso numero uno del Carroccio, i social hanno manifestato un’imprevedibile, nuova simpatia nei confronti della Carfagna, arrivando a creare meme sul suo conto in cui, scherzosamente, viene definita una sorta di eroina in questi tempi bui. Lei, intervistata dal Foglio, ha spiegato in merito all’episodio che l’ha vista contrapporsi al leader leghista: “Ho fatto solo il mio dovere chiedendo il massimo rispetto per le procedure parlamentari. Alcuni pensano che siano un orpello del passato, ma non è così: sono poste a garanzia delle prerogative dei parlamentari e quindi dei cittadini rappresentati in Parlamento.”
Una critica costante, quella rivolta a Salvini, che si allarga alla scelta degli alleati con cui flirtare: “Io non voglio fare il partito di Steve Bannon, che è un estremista, è ambiguo nel sostegno ai suprematisti bianchi ed è stato cacciato persino da Trump. Il centrodestra che vorrei non è una filiale del sovranismo di Bannon, ma quello che ha abolito l’Imu sulla prima casa, la tassa di successione sulle donazioni, ha creato oltre un milione di posti di lavoro e varato una legge sullo stalking. La Lega invece quando va al governo da sola si rende complice di provvedimenti e decisioni che sono negative per il paese e i suoi interessi”.