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SuperMara siamo con te: la Carfagna attacca Salvini e fa impazzire gli italiani, una nuova eroina social

E se fosse Mara Carfagna, alla fine, a far quadrare i conti nel centrodestra e porre un freno alla deriva populista di uno schieramento sempre più schiavo di Matteo Salvini e delle sue sparate? Una suggestione, forse. Con un fondo però di verità. Dopo il richiamo fatto dalla vicepresidente della Camera allo stesso numero uno del Carroccio, i social hanno manifestato un’imprevedibile, nuova simpatia nei confronti della Carfagna, arrivando a creare meme sul suo conto in cui, scherzosamente, viene definita una sorta di eroina in questi tempi bui. Lei, intervistata dal Foglio, ha spiegato in merito all’episodio che l’ha vista contrapporsi al leader leghista: “Ho fatto solo il mio dovere chiedendo il massimo rispetto per le procedure parlamentari. Alcuni pensano che siano un orpello del passato, ma non è così: sono poste a garanzia delle prerogative dei parlamentari e quindi dei cittadini rappresentati in Parlamento.”

Poi la stoccata. “Mi dispiace aver rovinato la diretta Facebook di Matteo Salvini, ma preferisco la dignità del Parlamento alla buona riuscita di uno show mediatico”. La Carfagna ha poi aggiunto: “Io non credo che Salvini sia contento di stare con chi fiancheggia i No Tav e i No Tap. Non penso che i piccoli e medi imprenditori siano felici di avere più burocrazia sui contratti e più tasse. Così il leader della Lega tradisce il patto del centrodestra”. L’idea di partito che l’ex Ministro per le Pari Opportunità ha scritto in testa è ben diversa da quella che vorrebbe la Lega: “Salvini invoca la ruspa ma qui c’è da costruire, non da abbattere. Bisogna far uscire il paese dalla crisi economica e sociale violentissima. Sicuramente la classe politica finora non si è fatta trovare pronta di fronte alle tante emergenze – economiche, finanziarie, sociali, migratorie – ma la risposta non è quella di esasperare le divisioni e scommettere sulla paura, cavalcando divisioni e alimentando contrapposizioni”.Una critica costante, quella rivolta a Salvini, che si allarga alla scelta degli alleati con cui flirtare: “Io non voglio fare il partito di Steve Bannon, che è un estremista, è ambiguo nel sostegno ai suprematisti bianchi ed è stato cacciato persino da Trump. Il centrodestra che vorrei non è una filiale del sovranismo di Bannon, ma quello che ha abolito l’Imu sulla prima casa, la tassa di successione sulle donazioni, ha creato oltre un milione di posti di lavoro e varato una legge sullo stalking. La Lega invece quando va al governo da sola si rende complice di provvedimenti e decisioni che sono negative per il paese e i suoi interessi”. 

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