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Orban: “Sanzioni Ue contro l’energia russa sono linea rossa per Ungheria”

Che l’Ungheria guidata dal presidente Viktor Orban non fosse affatto entusiasta delle sanzioni economiche decise dall’Unione europea contro la Russia è cosa nota da quando è iniziato il conflitto in Ucraina. Fino a questo momento però, se pur a denti stretti, gli ungheresi avevano detto sì ad ogni decisione proveniente da Bruxelles contro Mosca. Ora però, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass, Orban alza la voce per rendere noto che il suo Paese non avallerà nuove sanzioni contro il settore energetico russo.

Putin e Orban

“Le sanzioni dell’Unione europea contro il settore energetico russo sono una linea rossa per l’Ungheria. – dichiara senza mezzi termini Viktor Orban secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Ero pronto a concordare con i primi cinque pacchetti di sanzioni Ue, ma ho detto chiaramente fin dall’inizio che c’è una linea rossa: il settore dell’energia. – mette in chiaro il presidente ungherese – Le sanzioni europee sono una bomba atomica che vogliono sganciare sull’economia ungherese. Ogni Paese ha il diritto sovrano di determinare la propria bilancia energetica evidenziando che le sanzioni già imposte dall’Ue sono più dannose per l’economia europea che per quella russa”, conclude.

epa07029785 Hungarian Prime Minister Viktor Orban (L) and Russian President Vladimir Putin shake hands during their meeting in the Kremlin in Moscow, Russia, 18 September 2018. EPA/ALEXANDER ZEMLIANICHENKO / POOL

Parole accolte con favore dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. “Il primo ministro ungherese Orban ha fatto un passo coraggioso in un’Europa senza voce. – scrive su Telegram l’ex presidente russo – Ha rifiutato di supportare l’embargo agli idrocarburi, che è disastroso per l’economia del suo Paese e le folli sanzioni conto gli ecclesiasti. II leader più ragionevoli degli Stati Ue sono stanchi di seguire la dannosa politica guidata dagli Usa”.

Le tensioni tra l’Ungheria e l’Unione europea rischiano di acuirsi ulteriormente, visto che il paese guidato da Viktor Orban non è il solo a vedere legata a doppio filo la propria economia alle forniture energetiche russe. Anche Slovacchia, Austria, Germania e Italia hanno lo stesso problema.

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