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Il social marketing produce davvero soldi?

Il social marketing produce davvero soldi? Se avessimo un centesimo per ogni volta che abbiamo sentito questa domanda, ora, saremmo ricchi. Eppure rispondere a questo quesito è importante sia per chi ha una impresa che offre questi servizi, sia, invece, per gli imprenditori che devono pensare quali investimenti fare e quali strategie mettere in campo per ampliare il loro business. In entrambi i casi, però, pare ovvio che prima di arrivare a guadagnare occorra investire. Dove? Nelle digital marketing. Ebbene sì. Il social marketing uno degli aspetti del digital marketing. Se si continua a vedere solo una parte del tutto si rischia di commettere errori grossolani e di non giungere a generare profitti.
Ogni buon imprenditore deve però fare i conti con un mondo in continua evoluzione e deve conoscere quali strategie di marketing mettere in atto a seconda degli obiettivi che vuole raggiungere.
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Il social marketing produce soldi: gli errori

Per produrre profitti quindi gli imprenditori non devono affidarsi solo al social marketing ma studiare bene la strategia più appropriata al loro business. Detto ciò, però, è anche ovvio che proprio il social marketing possa aiutarli a diffondere i valori della propria impresa, a conoscere meglio i propri clienti e a interagire con loro oltre che a promuovere i propri beni o servizi.
Un altro errore? Ritenere che pochi like e qualche condivisione possano aumentare sin da subito il giro di affari. Oggi per avere successo su Facebook, ad esempio, bisogna investire soldi, tempo ed energie. Bisogna, oltretutto, giocare stando alle regole dettate dal noto social ed imparare ad adattarsi ai cambiamenti. Con costanza e dedizione si potrà arrivare a raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati quando si è deciso di intraprendere questa strada.
E’ impensabile, però, credere di aprire un profilo Facebook per la propria impresa e veder entrare nelle proprie casse, dopo pochi giorni o settimane, sacchi di monete d’oro come se si stesse vivendo nel deposito di Paperon de Paperoni, il beniamino dei fumetti.
Una buona strategia, pianificata fin nei minimi dettagli e seguita con costanza, nonostante qualche piccolo ‘aggiustamento’ in corso d’opera per adattarsi alle nuove esigenze dei social, sicuramente porterà a centrare i propri obiettivi. Ci si potrà far conoscere da un target più ampio, ma anche fidelizzare i propri clienti. Pian piano, poi, arriveranno anche i profitti.
Mai aspettarsi, però, che, ad esempio, su Facebook, un ritorno immediato con uno sforzo minimo e sentirsi, subito dopo frustrati se ciò non arriva.

Il social marketing produce soldi: come misurare il successo

Come si può, però, misurare il successo ottenuto? Ci pensa il Social Roi. Di cosa si tratta? Roi sta per Return On Investment ed è quindi quel fattore che indica ad ogni imprenditore il ritorno dell’investimento.
Fra gli esperti c’è chi dice che una azienda debba aspettare almeno sei mesi, però, prima di poter iniziare a vedere un ritorno dell’investimento fatto. Secondo altri il tempo giusto potrebbe coincidere in due anni. E’ davvero così? Nessuno può realmente indicare un periodo perché troppe variabili entrano in gioco. C’è quella legata alla grandezza dell’impresa e alla sua fama, quella legata alle strategie messe in campo in precedenza, ma anche quella inerente i propri prodotti. Ci sono settori che sui social vengono privilegiati ed altri, invece, che devono faticare di più per potersi far vedere. E’ impossibile paragonare un’azienda di prodotti di bellezza con una di bulloni per auto così come non si possono accostare i risultati ottenuti da un’azienda di moda con una che produce biciclette.
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