Il titolo del pezzo e la fotografia scelta dal Wall Street Journal dicono già tutto su quale sia l’obiettivo della prestigiosa rivista economica statunitense. “Cracks in Western Resolve on Russia”, e cioè “Crepe nella determinazione occidentale sulla Russia”, è il titolo di un articolo firmato dall’Editorial Board sulle divisioni dell’Occidente dopo l’invasione del Donbass da parte dell’esercito russo di Vladimir Putin. Ma l’immagine che sovrasta il pezzo è ancora più emblematica: è quella del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.

“L’Italia esita sulle pesanti sanzioni esattamente nel momento sbagliato. – va subito al punto la redazione del Wall Street Journal – Il punto adesso è tutto qui: gli alleati occidentali sono convinti che Putin stia andando all’attacco del loro sistema, e quindi fermarlo richiede l’uso di tutti gli strumenti a disposizione. Oppure pensano che in fondo l’annessione del Donbass sia una vicenda locale, che non vale il rischio di perdere le forniture di gas a buon prezzo? Dalla risposta potrebbe dipendere il futuro della democrazia, e della civiltà in cui viviamo, almeno per come ci siamo abituati a conoscerla dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi”.

“Il presidente francese Emmanuel Macron si è affrettato domenica a cercare di fermare un’invasione russa dell’Ucraina, organizzando un possibile vertice tra il presidente Biden e Vladimir Putin. – prosegue il Wall Street Journal – È difficile capire cosa accetterebbe la Russia, se non concessioni che comprometterebbero la sicurezza della Nato. E nel frattempo l’Italia sta già esitando sulle sanzioni”. Vengono poi riportate le recenti dichiarazioni di Draghi secondo il quale “stiamo discutendo le sanzioni con la Ue, e nel corso di queste discussioni abbiamo reso nota la nostra posizione, che dovrebbero concentrarsi su settori ristretti senza includere l’energia”.