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Immigrazione, Mario Giordano e Rete 4 si scagliano in diretta contro la Chiesa e Avvenire

Rete 4 si scaglia contro la Chiesa e contro Avvenire. Un attacco diretto provenuto da “Fuori dal coro”, il programma di Rete 4, condotto da Mario Giordano, approdato da giovedì in prima serata. Hanno picchiato duro, mentre il pubblico, sul fronte immigrazione, era già stato scaldato contro i cattolici e soprattutto contro il giornale Avvenire. Ci sono state le offese infamanti di Maria Giovanna Maglie nei confronti e i colpi alla Chiesa attraverso quelle che Giordano chiama “inchieste per capire come stanno le cose”.

Per dire che i cattolici, con in testa ancora Avvenire, invocano l’accoglienza, l’apertura dei porti, ma poi chiudono le loro grandi e lussuose abitazioni come quelle dei cardinali… Retorica vecchia e stantia. Ma non solo, ricordando monsignor Krajewski, ribattezzato irrispettosamente “cardinal Bolletta”, Giordano ha contrapposto la vicenda dell’Elemosiniere del Papa a quella di alcune suore che invece di riattaccare la corrente l’hanno tolta per rientrare in possesso di loro edifici occupati abusivamente.

Infine, senza mai accennare minimamente a quello che la Chiesa fa per i migranti, è arrivata, a giudizio del conduttore, “la cosa più pazzesca che abbiamo trovato”: la casa di 16mila metri quadrati per un prete solo, ovvero la Certosa di Firenze. Il concetto è passato così, eppure è un falso, un’autentica fake news. Quei “se-di-ci-mi-la-me-tri” che Giordano sillaba con la faccia dentro la telecamera sono di proprietà del Demanio, quindi dello Stato, non della Chiesa che li ha avuti in concessione tramite l’Arcidiocesi di Firenze per garantire la continuità della funzione e dell’eredità spirituale e culturale dopo il venir meno della presenza della comunità cistercense.

A sua volta la diocesi ha affidato l’animazione alla Comunità di San Leolino, che avendo sede nei pressi di Panzano in Chianti può al momento garantire la presenza fissa di un solo componente, di fatto una sorta di guardiano. Ma non solo: lo stesso Demanio ha mantenuto per sé alcuni spazi come deposito e centro di restauro che permetterà allo Stato un risparmio di 160mila euro di affitti passivi.

C’è persino una pinacoteca con opere del Pontormo e di altri grandi artisti (che Giordano e il popolo di Rete4 sicuramente ignora). Insomma, chiedere che i migranti siano ospitati alla Certosa è come chiederlo agli Uffizi. In quest’ultimo caso le sale sarebbero anche più ampie delle celle che il servizio con telecamera nascosta vorrebbe far passare per resort. Mentre Giordano, più showman che giornalista, che ha pure strumentalizzato la presenza forzatamente silenziosa o quasi di un parroco di montagna tenuto lì come su un trespolo, continua a urlare dentro la telecamera.

“24 appartamenti di cui 18 su tre piani, tanti cattolici rimangono basiti quando vedono cose come queste”. Si spera che i cattolici siano un po’ meno ignoranti (Maria Giovanna Maglie, permettendo) e sappiano come sono fatte e a cosa servivano le celle dei monaci. E soprattutto che i cattolici, cioè coloro che credono che siamo tutti fratelli e “figli di Dio” non si lascino ancora di più avvelenare l’animo dall’odio profuso in Italia dal ministro dell’Interno e non solo.

 

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