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Industria 4.0 in Italia: gli innovatori della quarta rivoluzione industriale

Sebbene serva ancora un cambio di paradigma socio-culturale, l’Industria 4.0 in Italia – con il relativo piano messo in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico, il Piano Impresa 4.0 – sembra essere la chiave di volta per far ripartire il Paese. Nel 2016, ad esempio, il mercato che ruotava intorno alle imprese dell’Industria 4.0 valeva ben 1,7 miliardi di euro, dato che nel corso del 2017 ha visto una crescita di oltre il 25% grazie alle opportunità messe in campo dal governo. Ma qual è la risposta delle aziende alla quarta rivoluzione industriale in atto? Stando ad una recente indagine Accenture, il 60% delle imprese manifatturiere italiane ha come obiettivo quello di incrementare i propri ricavi grazie all’investimento in soluzioni intelligenti ed innovative: nonostante questo, però, i risultati ottenuti – se si tenesse questo ritmo – saranno minori di quelli desiderati se tutti i protagonisti della filiera produttiva non adotteranno sistemi dell’Industria 4.0.
E’ proprio in questo contesto che le startup italiane dell’Industria 4.0 possono rappresentare una svolta, sia per tutto il panorama imprenditoriale sia per le singole aziende (PMI o grandi industrie). Ma cosa propongono gli innovatori italiani dell’Industria 4.0?

GlassUp: gli occhiali pensati per le aziende innovative

Abbiamo già parlato di GlassUp, startup di successo che tra le sue proposte ha anche gli occhiali F4. Definiti “Smart safety glasses” dai fondatori dell’azienda, gli occhiali F4 sono occhiali da lavoro dotati di videocamera, termocamera, voice control e di un sistema ottico che consente a chi lo indossa di visualizzare, su un campo visivo di 21°, informazioni di ogni tipo, dal montaggio pezzi all’uso macchina. I casi d’uso previsti spaziano dal training on the job alla logistica, dalla danger detection al supporto video in campo assicurativo, per arrivare al biomedicale.

Talkway by Alea: lo smartphone si trasforma in uno strumento per l’Industria

La PMI Innovativa Alea Srl, software house con sede a Pordenone, ha sviluppato l’applicazione Talkway pensata per rendere un oggetto familiare come lo smartphone un vero e proprio alleato nello svolgere le attività lavorative. Si tratta infatti di un’applicazione professionale che sostituisce le radiotrasmittenti tradizionali con lo smartphone, studiata e realizzata per le necessità operative degli utilizzatori professionali ed arricchita con tutta la tecnologia disponibile grazie ad internet.
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Talkway permette lo scambio istantaneo di contenuti, garantisce la geolocalizzazione e offre una piattaforma web per l’attività di supervisione e di monitoraggio da parte della centrale operativa. In un unico oggetto oramai comune a tutti, quindi, viene data la possibilità di parlare a gruppi di persone, di condividere foto e immagini, di pianificare le attività sul territorio usando la geolocalizzazione e di migliorare la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro con la funzione “Uomo a Terra”, obbligatoria in determinati ambiti lavorativi.

Chimar: la logistica smart grazie a Spylog

Chimar, azienda di logistica, in collaborazione con la startup modenese Spylog ha introdotto in azienda un innovativo prodotto che, applicato agli imballi, ne permette il monitoraggio durante il trasporto. Spylog è in grado di dialogare con gli smartphone presenti nelle vicinanze tramite il segnale bluetooth e, grazie ai sensori di cui è equipaggiato, permette altresì di misurare la temperatura, l’umidità e eventuali urti che il materiale potrebbe subire durante una spedizione.

“Il software in realtà può essere utilizzato come un vero e proprio applicativo per la gestione completa della spedizione, è infatti possibile caricare immagini e documenti riguardanti la specifica spedizione e tutte le informazioni restano a disposizione del cliente finale” – ha spiegato Marco Arletti, Amministratore Delegato di Chimar.
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