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Invenzioni: arrivano gli pneumatici senza aria

Un po’ bizzarra come invenzione dato che la parola stessa “pneumatico” presuppone che le gomme siano gonfiate con aria. Ma d’altro canto da tempo la NASA si poneva il problema: “che fare se un mezzo di ricognizione fora mentre sta esplorando un pianeta”?

In realtà forare una gomma, sia che ci si trovi in moto che in auto, non è mai piacevole e l’utilità di un invenzione del genere è evidente anche sulla beneamata Terra.

Quella della ruota è spesso considerata la madre di tutte le invenzioni, ma da quando esistono mezzi meccanici, nessuno era mai riuscito a trovare il modo di eliminare definitivamente il problema della foratura.

Questo semplicemente perché risultava difficile garantire ad una ruota la necessaria capacità di ammortizzare l’impatto con il terreno se non gonfiando la gomma con aria o altre sostanze aeriformi.

Ci ha messo un po’ anche la NASA a produrre la “Super-elastic Tire”, ma alla fine c’è riuscita usando delle leghe speciali in grado di fornire un’elasticità paragonabile a quella di una gomma riempita di aria.

Il principio è semplice ed è associato alla “memoria di forma”, ossia alla capacità della lega utilizzata di tornare alla forma originale anche dopo essere stata soggetta ad un’elevata pressione, proprio come una gomma.

Nel passato la NASA aveva già cercato di ovviare al problema, dato che una foratura per i mezzi di ricognizione lunari rappresenta un grande problema. Era stata utilizzata una lega di acciaio molto dura chiamata “acciaio armonico”, che, nonostante presentasse le giuste caratteristiche per i pesanti rover lunari, non era in grado di evitare che le ruote si deformassero o si procurassero piegature.

La durezza di un metallo non risultava decisiva per creare gomme senza bisogno di aria e di recente, Santo Padula, uno scienziato di origini Italiane, ha avuto l’idea di provare con delle leghe dotate di memoria di forma proprio durante una visita ai laboratori della NASA.

Tecnicamente l’obiettivo di una vera gomma senza aria è quello di sostenere la pressione accettando la deformazione per poi tornare alla forma originale, ma evitando ammaccature e danneggiamenti che possono pregiudicare l’utilizzo prolungato.

La soluzione di Santo Padula è stata il titanio stechiometrico al nichel, una lega dotata di un elevata memoria di forma tale da poter assorbire la pressione in modo simile ad uno pneumatico.

La Super-elastic Tire realizzata dalla Nasa è costituita da una sorta di rete metallica molto fitta, analoga alle armature medievali utilizzate dai cavalieri per proteggere il corpo.

Secondo la Nasa, le gomme senza aria potranno presto essere utilizzate anche ai normali mezzi di trasporto terrestri, specie per quelli che non hanno necessità di raggiungere velocità elevate come i trattori o le macchine industriali.

Evitare le forature non è l’unico vantaggio di una gomma senza aria. Con questa tecnologia si potrebbero infatti eliminare tutti i problemi associati alla perdita di pressione ed al surriscaldamento degli pneumatici. Di conseguenza, ci otterrebbero dei risultati significativi per quanto riguarda la sicurezza e la prevenzione degli incidenti.

La perdita di pressione se non addirittura lo scoppio di uno pneumatico è difatti una delle principali cause degli incidenti mortali.

In effetti la portata dell’invenzione della NASA è significativa ed i benefici della ruota metallica potranno presto essere alla portata di tutti una volta implementati gli accorgimenti necessari a regolare la rigidità della gomma e a gestire al meglio la capacità di gestire la potenza di trazione.

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