Vai al contenuto

Caso plusvalenze, l’idea del governo fa tremare la Juventus: “Se colpevole sequestrategli lo stadio”

Sono giorni decisivi per la Juventus. La squadra torinese allenata da Massimiliano Allegri si gioca il tutto per tutto per raggiungere la finale di Europa League e uno dei primi quattro posti in classifica in campionato per ottenere la qualificazione in Champions. Ma la vera partita per i bianconeri si sta disputando fuori dal campo. La Juve è infatti al centro dell’inchiesta Prisma sul caso plusvalenze, condotta dalla procura di Torino, che potrebbe costargli diversi punti di penalizzazione in classifica. Sull’argomento interviene però il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che lancia una proposta che fa tremare tutti gli Juventini.
Leggi anche: Juventus, le motivazioni: “Fatti rilevanti, condotta voluta”

Juventus caso plusvalenze Giorgetti

Juventus e caso plusvalenze: la proposta di Giorgetti

“Se la Juventus ha fatto un falso in bilancio perché devo togliere i punti. – questa l’opinione di Giorgetti sul caso plusvalenze – Se ragionassi come l’Agenzia delle Entrate o la Finanza gli sequestrerei lo stadio visto che è l’unica che ha lo stadio di proprietà. Però credo che vada ripensato un po’ tutto il sistema”.

Secondo Giancarlo Giorgetti, inoltre, “lo Stato non deve sussidiare in materia di stadi sportivi. E non deve spendere soldi pubblici dove funzionano meccanismi di mercato. In tutto mondo gli stadi sono fatti dalle imprese. Se il Lutom town si costruisce lo stadio, non capisco perché non si possa costruire anche in Italia. Il Pnrr serve per gli impianti di base”, sottolinea il ministro leghista che non si sofferma solo sulla Juventus e sul caso plusvalenze.

“Dobbiamo attrezzarci con delle regole e fondi dedicati e mobilitare fondi privati, anche con lo Stato come garanzia. – prosegue ancora Giorgetti – In un periodo di risorse scarse, lo Stato deve decidere dove mettere i soldi. Ci sono tante priorità, adesso io devo trovare le risorse per le persone alluvionate in Emilia Romagna non c’è nessuna correlazione ma le priorità il soggetto pubblico deve prendersele in carico”, conclude senza tornare sul caso Juventus.
Leggi anche: La Juventus rischia la Serie B, ecco perché