Un partito nato con l’idea di dichiarare lotta alla fake news, Italia Viva. Con Matteo Renzi a chiedere la costituzione di una commissione d’inchiesta sulle bugie che affollano ogni giorno i social. La proposta di legge, la cui prima firmataria è Maria Elena Boschi, prevede che la commissione indaghi “sui casi di informazioni distorte per influenzare consultazioni elettorali” e indichi al Parlamento “specifiche forme di repressione penale per la diffusione di contenuti illeciti”.
Nel gennaio 2016, Renzi diceva a proposito del Monte dei Paschi: “Oggi la banca è risanata, investire è un affare. Su Mps si è abbattuta la speculazione, ma oggi è risanata, è un bel brand”. La realtà, ovviamente, era ben diversa. A dicembre 2016, dopo il fallimento di un salvataggio di mercato di 5 miliardi, il governo annuncia un salvataggio pubblico, che la Bce alza a 8 miliardi.
E poi le posizioni sul Ponte sullo Stretto, con la maggioranza Renzi a bocciare in fretta e furia il riavvio delle procedure di fronte all’indignazione generale, dopo averle sbandierate. Fino a oggi, con l’accordo con il Movimento Cinque Stelle prima negato e criticato, poi di colpo abbracciato come nulla fosse. Insomma, in molti fanno notare alla Boschi e all’ex premier che per indagare sulle fake news bisognerebbe partire dalle parti di Italia Viva, e soffermarcisi parecchio.Abito in pelle, versione dominatrice: così Francesca si trasforma per il suo Salvini