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La digitalizzazione negli ospedali al Forum Risk Management in sanità 2017

Si è svolta alla fortezza da Basso di Firenze la dodicesima edizione di Forum Risk Management in sanità. Si tratta di una rassegna di settore, dedicata a tutte le tecnologie che sono state applicate alla sicurezza in campo sanitario. Il forum ha quindi rappresentato l’occasione di riunire esperti del settore, specialisti e ricercatori per discutere su quali misure applicare per migliorare la situazione della digitalizzazione nella sanità.

Gli ultimi dati sono negativi, soprattutto se raffrontati alla situazione degli altri paesi europei: la digitalizzazione delle cartelle cliniche non arriva a coprire il 9%. Esiste quindi una forte necessità di migliorare non solo i processi di archiviazione e informazione, ma si tratta di facilitare le comunicazioni di settore investendo per fare sistema.

Forum-Risk-2017

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L’obiettivo finale  è senza dubbio quello di concentrare le risorse per far sì che la tecnologia aiuti la sanità nel suo rapporto con il servizio al cittadino. Il cambiamento verso la digitalizzazione è ormai inevitabile.

Inoltre, la sanità è strettamente legata alla collaborazione di imprese e aziende contestuali per offrire un servizio sicuro e di qualità. Per questo è obbligatorio restare al passo con il progresso digitale e tecnologico. Un esempio innovativo è quello che riguarda la telemedicina. Si tratta di un percorso che aiuta gli operatori sanitari a seguire i pazienti attraverso diagnosi a distanza. Inoltre serve per facilitare le diverse collaborazioni tra strutture ospedaliere situate lontane tra di loro. Così facendo si crea una rete efficiente e condivisa di dati e informazioni con software, applicativi digitali, database e analytics che possono agevolare il lavoro degli ospedali e delle strutture sanitarie, facilitando i servizi verso la comunità.

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Maurizio dal Maso, Dg dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, esprime la sua fiducia nelle nuove tecnologie applicate alla sanità ed afferma: “La digitalizzazione è un prerequisito di sistema, non un obiettivo. Senza di essa non andremo da nessuna parte: sarebbe come pensare di prendere la macchina e voler guidare senza benzina nel a, serbatoio”. Anche Enrico Desideri direttore generale dell’Area Vasta sudest Toscana è dello stesso avviso e crede che la digitalizzazione sanitaria è il campo sul quale investire perché si tratta di: “Uno strumento per favorire l’interconnessione fra i setting assistenziali e fra i professionisti che lavorano sul territorio: non più solo medici, ma anche infermieri e servizi sociali”“Così come possono esserlo i farmacisti territoriali, presenti capillarmente e in grado di dare impulso ai temi ineludibili come l’assistenza terapeutica e l’interazione fra farmaci. I problemi tecnici teoricamente non ci sono, le complessità per avanzare nel settore sono focalizzate sul tema dell’usabilità da parte dell’utente, le famose App, un fronte su cui dobbiamo lavorare, così come quello della cyber security e della privacy del malato, che devono essere rispettate e difese”.

Fonte: adnkronos