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La Finlandia sfida Putin: “Adesione senza indugio alla Nato”

La piccola Finlandia sfida la grande Russia di Vladimir Putin. Dopo decenni di storica neutralità, infatti, il Paese scandinavo sembra aver deciso definitivamente di rompere gli indugi per chiedere l’adesione alla Nato. Scelta che dovrebbe essere presa anche dalla vicina Svezia, altro Stato che fino ad ora aveva preferito mantenersi neutrale. Ma il timore di una possibile invasione dei carri armati di Mosca spinge entrambi i Paesi nelle braccia dell’Alleanza atlantica.

La Finlandia sfida Putin

Secondo il presidente finlandese Sauli Niinisto e la premier Sanna Marin, il loro Paese “deve presentare domanda di adesione alla Nato senza indugio”. Le due massime cariche della Finlandia lo scrivono nel loro parere sulla eventuale richiesta di ingresso nell’Alleanza atlantica. “Durante questa primavera si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato. – si legge nel testo – Ci è voluto del tempo per permettere al Parlamento e all’intera società di prendere posizione sulla questione”.

“Ci è voluto tempo per i contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. – sottolineano i due politici finlandesi – Abbiamo voluto riservare alla discussione lo spazio necessario. Ma ora il momento del processo decisionale è vicino. L’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione senza indugio. Ci auguriamo che le misure nazionali ancora necessarie per prendere questa decisione vengano prese rapidamente entro i prossimi giorni”, concludono Niinisto e Marin.

VLADIMIR PUTIN

Intanto la Gran Bretagna stringe un patto militare proprio con Finlandia e Svezia che prevede, tra le altre cose, la possibilità di assistenza militare britannica diretta nel caso di un ipotetico attacco della Russia. “Nell’eventualità di un disastro, di un attacco a uno dei nostri Paesi, ciascuno interverrebbe per dare assistenza all’altro: assistenza militare inclusa, se richiesta”, spiega il premier Boris Johnson in visita a Helsinky.

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