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La Lega fa abbattere il “muro dell’accoglienza”: rabbia a Sestri Levante

Un’iniziativa che aveva fatto il giro d’Italia e che è stata però interrotta di colpo, non senza polemiche: il “Muro della gentilezza” di Sestri Ponente è stato rimosso in questi giorni dagli agenti della polizia locale. Comparso a febbraio per iniziativa anonima, sulla scia di altri “wall of kindness”, presenti in molte città europee su iniziativa popolare, è finito nel mirino della consigliera leghista Teresa Lapolla del municipio Medio Ponente, che ne ha sollecitato la rimozione.

Una scelta ribadita attraverso i social network. “Vale la pena ricordare che esistono centri per la raccolta e la distribuzione di abiti usati ai più bisognosi – ha scritto Lapolla sulla propria pagina Facebook – Nessuno può modificare a suo piacimento le regole di buona creanza e civico rispetto! Non mi stancherò di risegnalare se la situazione dovesse ripetersi”.
L’iniziativa consisteva nel posizionare in luogo pubblico (in questo caso una ringhiera nei pressi della stazione) abiti smessi e in buone condizioni, affinché potessero essere riutilizzati da chi ne avesse bisogno. Una sorta di “staccapanni” dal basso, che, negli intenti dell’iniziativa, agevolava la fruizione evitando lo stigma sociale di “entrare nel circuito dell’assistenzialismo per i poveri”.La notizia, come prevedibile, sta dividendo la popolazione: se c’è chi parla di ripristino della legalità e giusto ritorno del decoro, altri lo segnalano come inutile rigore verso i più deboli e “ripicca contro le comunità di immigrati, visto che spesso da queste arrivavano i maggiori fruitori dell’iniziativa”.

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