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Riforma catasto: Lega abbandona cabina di regia e sfida Draghi

Lo strappo della Lega sulla riforma delle tasse lo certifica Massimo Bitonci. “Per noi la riforma del catasto in questo modo non va bene”, dichiara il capogruppo del Carroccio in commissione Bilancio della Camera. Una giornata molto calda quella di martedì 5 ottobre, visto che i parlamentari del partito di Matteo Salvini decidono di abbandonare per protesta i lavori della cabina di regia in commissione. Una decisione che sorprende il premier Mario Draghi a poche ore dalla convocazione del Consiglio dei ministri per discutere proprio il disegno di legge delega per la riforma fiscale.

Un colpo basso nei confronti di Draghi, tenendo conto che la riforma del Fisco è considerata una delle riforme strutturali necessarie per ottenere i finanziamenti dall’Ue del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A certificare le già note divisioni tra le forze politiche su questo tema, soprattutto sulla riforma del catasto, è proprio la inaspettata presa di posizione della Lega. Una tensione interna che di sicuro non fa bene al governo guidato dall’ex governatore della Bce.

Tensione nel governo sulla riforma del catasto

In pratica, il partito di Salvini chiede più tempo per poter analizzare nel dettaglio i contenuti della delega fiscale. Per questo i suoi rappresentanti decidono di lasciare la riunione della cabina di regia quando è ancora in corso. Tra gli ‘ammutinati’ c’è anche Massimo Garavaglia. Il ministro del Turismo rappresenta la Lega al tavolo della discussione. In sostituzione del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Garavaglia fa sapere agli altri membri della commissione che la Lega approfondirà la bozza della riforma del catasto. La polemica politica è divenuta rovente nelle ultime ore, nonostante lo stesso Draghi avesse già spiegato che si tratta di un provvedimento che indica solo i principi della riforma. Riforma che dovrebbe entrare in vigore a pieno regime solo nel 2023. Prima il Parlamento dovrà approvare il disegno di legge. Poi il governo dovrà varare i decreti legislativi previsti dalla stessa delega.

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