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Dimartedì, lite tra Boschi e Speranza: “La considero una porcheria”

Resa dei conti finale tra quelli che una volta sono stati anche compagni di partito nel Pd. Si tratta di Maria Elena Boschi e di Roberto Speranza. La fedelissima di Matteo Renzi e il ministro della Salute del governo Draghi se le danno di santa ragione durante l’ultima puntata di Dimartedì. Lo scambio di accuse tra i due è senza esclusione di colpi.

Boschi contro Speranza a Dimartedì

“Abbiamo mandato a casa Conte per avere Draghi, abbiamo avuto un anno e mezzo di Draghi, che finalmente col commissario Figliuolo ha fatto le vaccinazioni e che ha fatto il Pnrr che altrimenti non avremmo avuto, che ha salvato posti di lavoro e che ha fatto crescere il Pil di questo Paese”, rivendica con orgoglio la Boschi. “Non lo spiegare a me che sono membro di questo governo. Cioè dici viva governo di cui faccio parte, ti ringrazio”, replica ironicamente Speranza.

“Quando il Pd ha avuto interesse a fare accordi perché c’era in gioco la poltrona di Letta, ha chiesto a noi di Italia Viva di portargli i voti”, punta il dito la appena rieletta parlamentare di Italia Viva. “Maria Elena, è finita la campagna elettorale, ti prego. Parlate solo di Letta. – esplode allora Speranza – Ma il tuo avversario sono Salvini e Meloni o Letta? Io l’ho detto dall’inizio alla fine e lo dirò per tutta la mia vita: il mio avversario è la destra. Io serenamente e pubblicamente dico che sono una persona di centrosinistra. Non ho capito fino in fondo chi è il vostro avversario. Noi saremo la principale opposizione alla destra”.


“Il Terzo Polo vuole essere alternativo sia al centrodestra, sia a un centrosinistra se ci sono il M5S, Fratoianni e la sinistra radicale, perché noi crediamo nel lavoro e non nel reddito di cittadinanza”, ribatte decisa la Boschi. “Con una legge proporzionale avremmo potuto fare quello che dici tu. – le rinfaccia Speranza – Purtroppo c’è una legge maggioritaria. Io sono stato uno dei principali oppositori di questa legge che considero una porcheria perché non fa scegliere gli eletti. Tu l’hai votata e io sono stato contrario”. Accusa che naturalmente viene rispedita subito al mittente dalla sua interlocutrice: “Quella è una legge del Pd”.

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