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Onichini sparò al ladro, la moglie chiede la grazia a Mattarella

La protagonista di questa vicenda si chiama Sara Scolaro. È la moglie di Walter Onichini, l’uomo che nel 2013 sparò ad un ladro che si era introdotto in casa sua ferendolo gravemente. Dal settembre scorso Onichini sta scontando una pena definitiva a 4 anni e 11 mesi di carcere. I giudici non hanno creduto alla sua versione e lo hanno condannato per aver sparato di proposito e poi aver abbandonato il ferito in un fosso senza chiamare le forze dell’ordine. La donna, disperata, decide di scrivere una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedergli la grazia per il marito. La missiva, spedita al ministero della Giustizia, sarà presto recapita al Quirinale. Attesa per la decisione di Mattarella.

La moglie di Onichini chiede la grazia per il marito

“L’uomo che è venuto a rubare a casa nostra è rimasto impunito. – scrive Sara Scolaro – L’unico a pagare il suo debito con la giustizia è il mio compagno Walter Onichini, la cui colpa è quella di non essere rimasto inerme nel momento in cui dei malintenzionati mettevano a repentaglio l’incolumità sua e della sua famiglia. “Sono sola e ho seri problemi di salute, non posso crescere i nostri due figli da sola la sua famiglia ha bisogno di lui”, si lamenta la donna.

“I nostri problemi sono iniziati nelle prime ore del giorno 22 luglio 2013, mentre dormivamo nella nostra abitazione che allora era situata nel quartiere centrale di Legnaro. – questa la sua ricostruzione dei fatti che hanno portato all’arresto di Onichini – Verso le 3 del mattino, profittando delle tenebre, dei ladri professionisti di nazionalità albanese, scassinando un infisso erano entrati nella nostra casa e ci hanno rubato del denaro trovato nei portafogli. Uno di essi, poi identificato nel signor Elson Ndreca, aveva avuto l’intuizione di rubarci l’auto parcheggiata in giardino”.

Il marito avrebbe sparato all’auto senza accorgersi di aver colpito il ladro. Poi, mentre lo portava in ospedale, sarebbe stato minacciato. Decidendo quindi di abbandonare l’uomo in mezzo alla strada. “Intanto mio marito è in carcere. Non vedrà crescere i suoi figli che hanno 10 e sette anni. E io sono terrorizzata a vivere sola e che qualcuno torni a farci del male. Per questo vi chiedo di liberarlo”, conclude la moglie di Onichini.

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