Il presidente ungherese Viktor Orban sta proprio facendo perdere definitivamente la pazienza ai suoi partner dell’Unione europea. A fare infuriare l’Ue è la posizione assunta da Orban contro il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e contro l’embargo al petrolio di Mosca, vitale per l’economia ungherese. Dopo il suo ennesimo veto, ora gli altri 26 Paesi minacciano di approvare le sanzioni contro Putin anche senza il suo voto se sarà necessario.
“Adesso basta. O fa retromarcia oppure questo è il momento di approvare le sanzioni a 26 e tirare fuori l’Ungheria”, così avrebbero reagito al rifiuto di Orban gli ambasciatori europei riuniti a Bruxelles. Quando il governo di Viktor Orban ha confermato la sua contrarietà rispetto a nuove sanzioni alla Russia, tutti i diplomatici hanno cominciato a minacciare di approvare senza il voto all’unanimità, necessario secondo le regole vigenti, il nuovo pacchetto di sanzioni contro Putin.
Insomma, l’intenzione del membri dell’Unione europea sembra quella di introdurre a forza il principio del voto a maggioranza in sostituzione del diritto di veto, allo scopo di isolare politicamente l’Ungheria di Orban. Tra i più duri nel criticare i magiari sono Francia, Italia, Spagna e persino la Germania, visto che non si tratta più solo di risorse energetiche russe, da cui dipende soprattutto Berlino, ma di un cedimento alla Russia e di un vro e proprio ricatto ai partner dell’Ue.
“La pazienza adesso è finita”, fa sapere il presidente francese Emmanuel Macron al suo rappresentante diplomatico a Bruxelles. Ma anche dall’Italia e dalla Germania sono giunte reazioni dello stesso tenore. Il sospetto è che Viktor Orban stia agendo di proposito in questo modo allo scopo di ricattare i vertici europei.
Potrebbe interessarti anche: Otto e mezzo, Caracciolo contro Severgnini: “Embargo un successo? Sì ma per Orban”