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Il blitz nella notte contro la famiglia La Russa: “Stupratori siete voi”

Il caso La Russa junior non è ancora chiuso. I magistrati di Milano stanno lavorando per cercare di stabilire se il figlio del presidente del Senato debba essere accusato o meno ufficialmente di violenza sessuale nei confronti di una sua coetanea che lo ha denunciato. Intanto la notte scorsa alcuni poster, su cui campeggia la scritta ‘El violador eres tu. Gli stupratori siete voi’, sono stati affissi sotto ai locali e allo studio legale della famiglia La Russa nel capoluogo lombardo. L’azione è stata rivendicata dal movimento femminista ‘Non una di meno’.
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La Russa poster Milano

Caso La Russa: comparsi dei poster a Milano

La Russa padre e La Russa jr: i violadores siete voi. – scrive il movimento in una nota – Vogliamo cacciare La Russa da ogni incarico pubblico. Vogliamo chiusi i locali della famiglia e lo studio legale su cui si fonda il loro potere economico e politico. Vogliamo requisiti i loro soldi affinché siano devoluti ai centri antiviolenza. Questa notte abbiamo puntato il dito contro gli interessi economici e di potere della famiglia La Russa a Milano: poster ‘el violador eres tu’ sono comparsi sotto i locali notturni di corso Como e lo studio legale di Porta Romana”.

Un poster affisso dalle militanti di ‘Non una di meno’ è comparso anche sotto l’Apophis club via Merlo, la discoteca di Milano nella quale la ragazza che ha denunciato per stupro Leonardo Apache La Russa lo ha incontrato.

Intanto i magistrati di Milano che indagano sul caso hanno ascoltato quattro testimoni, tutte amiche della presunta vittima, che però rilasciano delle dichiarazioni che potrebbero ritorcersi contro la ragazza. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Rosaria Stagnaro, che indagano insieme alla Squadra Mobile, hanno interrogato le quattro testimoni. Una di loro, si legge nella denuncia, “è la mia amica che mi ha riferito che dopo l’assunzione di una bevanda alcolica da parte di Leonardo La Russa non ero più in grado di parlare normalmente e mi disse che ero stata drogata”. Ma nessuna delle quattro, scrive il Corriere della Sera, è stata in grado di affermare con certezza di aver visto il figlio di La Russa versare qualcosa nel bicchiere offerto alla ragazza. Circostanza che al momento alleggerisce la posizione dell’imputato.
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