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Stupro, il telefono del figlio di La Russa non può essere sequestrato

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Si avvicina una settimana intensa per la squadra mobile di Milano, guidata da Marco Calì, che indaga sull’accusa di violenza sessuale mossa nei confronti di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. Dopo aver sentito la presunta vittima e le sue amiche due giorni fa, oggi è stato il turno del titolare del club Apophis, luogo dell’incontro tra la ventiduenne e La Russa la notte del 18 maggio.
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La testimonianza del titolare del club, noto ritrovo della movida milanese, rappresenta il primo passo di una serie di audizioni che mirano a ricostruire il corso degli eventi di quella notte. A questo punto, gli investigatori stanno cercando di determinare cosa è successo dopo che i due giovani, vecchi amici di liceo, si sono salutati e hanno iniziato a bere insieme: questo è l’ultimo ricordo della presunta vittima.

Per fare luce sugli eventi, gli investigatori hanno acquisito la lista dei tesserati del club di via Merlo. Molti di essi saranno ascoltati nel corso della settimana, anche se non tutti potrebbero essere stati presenti quella sera. Non è escluso che alcuni frequentatori del club abbiano invitato amici non registrati.

L’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro si concentra sulla condizione di malessere e di perdita di memoria della giovane, che si è risvegliata la mattina successiva nuda e disorientata, a casa di La Russa. La questione chiave è se questa condizione fosse dovuta al mix di sostanze assunte – coca, cannabis e benzodiazepine, quest’ultima prescritta dal suo medico – o a qualcosa che potrebbe essere stato sciolto nel suo cocktail.

Per ora, la procura non ha intenzione di sentire i membri della scorta del presidente del Senato, che potrebbero fornire informazioni su quando i due giovani sono arrivati a casa di Ignazio La Russa. Nel frattempo, sono state eseguite delle copie dei telefoni della presunta vittima e delle sue amiche. Il telefono del ventunenne, intestato al padre, al momento non è stato sequestrato.

Le prossime settimane saranno cruciali per il corso delle indagini, che dovranno dipanare la matassa di eventi confusi e contraddizioni emerse fino a questo punto.