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Russia, vicepresidente Gazprombank fugge e combatte per l’Ucraina

Sono quasi due mesi che Igor Volobuev ha lasciato definitivamente la Russia per andare a combattere al fianco degli ucraini. Ma la notizia è venuta a galla solo oggi, dopo che l’ormai ex vicepresidente di Gazprombank ha deciso di rilasciare un’intervista alla rivista The Insider. Il dirigente di banca di nazionalità russa, ma originario dell’Ucraina dove ha vissuto per 18 anni, racconta brevemente la sua vicenda, suscitando un moto di ammirazione in Occidente. Volobuev ammette di vergognarsi per quanto il presidente Vladimir Putin e il popolo russo, che lui considera responsabile, stanno facendo ai loro vicini ucraini.

La storia del banchiere che lascia la Russia per combattere in Ucraina

“Non potevo rimanere a guardare quello che la Russia stava facendo al Paese in cui sono nato”, afferma Volobuev, originario di Okhtyrka, nella regione di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina. “Questo crimine è commesso da Putin, dal governo russo. E anche dai russi. – si sfoga il banchiere – Non è Putin a uccidere gli ucraini, a saccheggiare le loro case, stuprare le donne in Ucraina. Sono i russi”.

“E anche se sono di origine ucraina, anche io ne sono responsabile”, non si dà pace Volobuev. “Mi vergogno perché la mia responsabilità è doppia. Non solo sono un russo, ma sono nato in Ucraina dove sono vissuto per 18 anni”, si strugge ancora l’ormai ex vicepresidente di Gazrombank.

Nel corso dell’intervista, il dirigente mette in forte dubbio la versione del “suicidio” dell’ex primo vicepresidente di Gazprombank, Vladislav Avaev, trovato morto nella sua abitazione di Mosca con la moglie e la figlia. “Al momento del suo presunto suicidio, era ancora primo vicepresidente di Gazprombank. Non credo che fosse capace di uccidere la sua famiglia. – riflette Volobuev – Penso che sia stata una messa in scena. Perché? È difficile da dire. Potrebbe aver saputo qualcosa. Avrebbe potuto essere una minaccia”, conclude.

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