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La svolta green del governo: in arrivo 2mila euro per chi rottama l’auto

Inizia a prendere forma la tanto annunciata “svolta verde” voluta dal governo Conte. Il primo passo concreto in questo senso è il decreto legge Ambiente che prevede una serie di incentivi e bonus per indurre i consumatori, e non solo, a ridurre le emissioni attraverso determinati acquisti. Tra le novità contenute nella prima bozza del decreto, un bonus da 2mila per chi rottama l’auto. Ma ci sono anche i tagli agli incentivi per le attività inquietanti e uno sconto per l’acquisto dei prodotti non contenuti dentro involucri di plastica.

Tra i provvedimenti più significativi c’è proprio il bonus rottamazione: vale solamente per chi ha la residenza nelle città metropolitane e per le auto fino alla classe euro 4. L’incentivo dovrebbe valere per cinque anni e la cifra spettante può essere utilizzata per acquistare abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale e per la sharing mobility con veicoli elettrici o comunque a zero emissioni. Potrà essere sfruttato anche dai familiari conviventi.Altra novità sarà il trasporto scolastico sostenibile: prevista la creazione di un fondo per il servizio di scuolabus con poche emissioni per le scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado, sia comunali che statali. Anche in questo caso, varrà solo per le città metropolitane. Lo stanziamento previsto è di 10 milioni di euro l’anno. Per le famiglie che scelgono lo scuolabus green, inoltre, sono previste detrazioni fino a 250 euro sulle spese effettuate.Uno sconto che riguarda da vicino tutti i consumatori è quello sui saponi e sui prodotti alimentari sfusi, ovvero non imballati in confezioni di plastica. Nel decreto si legge: “Al fine di ridurre la produzione di imballaggi per i beni alimentari e prodotti detergenti, per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto un contributo pari al 20% del costi di acquisto di prodotti sfusi e alla spina, privi di imballaggi primari o secondari”. Lo sconto sarà diretto per gli acquirenti, mentre per i venditori sarà sotto forma di credito d’imposta, con un limite di 10 milioni l’anno.

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