I 5 Stelle abbandonano la Val di Susa. Alle elezioni amministrative di maggio, il Movimento non userà nemmeno il proprio simbolo, preferendo piuttosto confluire nelle liste civiche. Un segnale chiaro, evidente, proprio lì dove è nata la battaglia contro la Tav, la protesta di una parte della popolazione che quell’opera non la vuole. E al cui fianco, in passato, proprio i pentastellati si erano schierati con decisione. Ora, con 20 comuni della bassa valle che si preparano al voto, ecco il segnale della resa.
“Non sono affatto convinto che i risultati saranno confermati. Il blocco ai bandi è una farsa e l’ alleanza con la Lega non paga in questo territorio” spiega Ivan Della Valle, anche lui valsusino, ex deputato 5 Stelle, escluso dopo lo ” scandalo” dei mancati rimborsi. Anche a Sant’Antonino di Susa, dove corre come candidato sindaco un militante del Movimento, la lista sarà civica. Stesso film a Susa, dove si ricandida Sandro Plano. “Spero di intercettare una parte di quell’elettorato, in lista con me ci sono persone vicine al Movimento. È un voto sulla persona, non sui partiti”.
A parole, si dice che abbia più senso correre sotto altri simboli. La realtà, spiega La Repubblica, è che il rapporto con i No Tav si è fatto più difficile. Per le politiche il leader del Movimento contro la Torino-Lione, Alberto Perino invitava a sostenere i candidati 5 Stelle che promettevano di fermare il treno. Un mese fa contro di loro la sua sparata: “Tengono in vita artificialmente il governo gialloverde calpestando i principi fondatori”. La sensazione, sconfortante per chi viene da tante battaglie, è che i 5S siano pronti a cedere, regalando la Tav a Salvini.Lega in calo, duello Pd-5 Stelle: il sorriso gialloverde è sempre più spento