Vladimir Putin avrebbe scatenato la guerra in Ucraina allo scopo di salvare l’umanità da un nuovo virus che gli ucraini sarebbero stati sul punto di produrre nei loro laboratori. È questa la teoria del complotto che da qualche giorno sta girando su alcuni canali social. La notizia naturalmente non trova alcuna conferma e sembra totalmente priva di fondamento. Anche se da fonti russe non si nasconde il fatto che, in alcune città conquistate, siano stati trovati dei laboratori dove sarebbero stati studiati diversi tipi di virus e batteri potenzialmente letali.

I primi a diffondere la teoria dell’intervento armato della Russia in Ucraina allo scopo di evitare una catastrofe virale o batteriologica sono stati alcuni canali Telegram riconducibili alla teoria di QAnon, molto in voga negli Usa. A riportare la notizia in Italia è Il Messaggero. “Questa tesi, diffusa sui canali riconducibili alla teoria di Qanon è rilanciata e avallata da contenuti che argomentano quelle che sarebbero le ‘reali’ motivazioni dell’attacco russo”, si legge sul quotidiano romano.

“Tra le principali, ad esempio, la pubblicazione su un canale Telegram filorusso di documenti del ministero della Salute ucraino. Poi acquisiti anche dal ministero della Difesa russo, contenenti una lista di agenti patogeni distrutti nei laboratori di Poltava e Kharkiv, che alcuni scienziati stavano studiando in Ucraina”, riporta ancora Il Messaggero.