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La Turchia in Europa conviene? Pro e contro dell’ingresso di Ankara nell’Ue

Si è discusso tanto, nei giorni dell’invasione turca in Siria, dell’atteggiamento dell’Europa nei confronti di Erdogan. Troppo poco deciso, di totale condanna a parole ma per nulla incisivo nei fatti. Un’ambiguità, quella tra Bruxelles e Ankara, che ha radici antiche e facilmente riscontrabile nella trattativa, ancora in corso, per l’ingresso nell’Unione Europea. Come non citare, in questo rapporto, i 6 miliardi di euro destinati al governo turco nel 2016 per trattenere 3,6 milioni di profughi siriani e quietare gli animi dei leader del Vecchio Continente?

Un tira e molla che va ancora avanti, quello per l’ingresso di Ankara nell’Ue, tra accelerate e brusche frenate, pieno di tensioni anche a causa delle provocazioni di Erdogan. Ma la Turchia in Europa conviene? Gli opinionisti italiani si sono interrogati a lungo, come i colleghi di oltre confine, sui pro e i contro. Spaventati dall’inclinazione alla violenza di uno Stato famoso spesso più per l’operato delle sue forze armate che altro, come dimostrato dal recente attacco ai curdi siriani, e che non rispetta al proprio interno i diritti umani.E ancora: il genocidio degli armeni, sempre negato. La presenza di organizzazioni terroristiche islamiche sul territorio. Gli atteggiamenti di un presidente che è arrivato addirittura a parlare di ripristino della pena di morte. Ma la Turchia, di contro, è anche uno Stato che sotto tanti punti di vista ha fatto passi avanti enormi per allinearsi alla cultura del Vecchio Continente. E potrebbe, se investito di fiducia, ricoprire un ruolo chiave. Ponendosi, ad esempio, come guida per le comunità islamiche in Europa.Ankara è preziosa anche da un punto di vista strategico, al centro delle grandi reti di trasporto di gas e petrolio. E militare, vantando il secondo maggior esercito tra i Paesi Nato. L’ingresso nell’Ue potrebbe inoltre essere un modo per togliere un’arma di ricatto a Erdogan, che continua a minacciare l’Europa sul fronte migranti paventando di riaccendere le rotte. Un modo per consolidare il proprio consenso interno, più che un vero e proprio ricatto. Non più praticabile qualora la Turchia dovesse abbraccia Bruxelles.

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