Matteo Salvini ricorda costantemente ai suoi lettori la sua determinazione nel tenere chiusi i porti, per evitare pericolosi esodi di migranti in Italia. Quello che omette, nella sua retorica, è però che la presunta invasione è già in atto da tempo e non passa per le acque, bensì per i cieli. Da lì la Germania ha iniziato a trasferire in Italia sempre più “dublinanti”, cioè quei profughi che secondo le regole Ue dovrebbero essere trasferiti nei Paesi di primo approdo. Con numeri in vertiginoso aumento.
I trasferimenti effettivi avvengono a ritmo regolare: 1.114 tra novembre e marzo, 557 a trimestre. Salvini di recente aveva rifiutato di firmare con la Germania accordi come quello siglato di recente con la Grecia, sostenendo di essere disposto ad accettare soltanto accordi “a somma zero” (per un dublinante accolto, un altro ne parte). Ma il saldo, a oggi, è estremamente negativo per l’Italia: nei primi 3 mesi del 2019 a fonte soltanto 4 persone hanno intrapreso il viaggio dal nostro Paese verso i confini tedeschi.
Una linea, quella voluta dal leader della Lega, che non ha dato i suoi frutti. Anzi. Sempre secondo Repubblica, dai dati del ministero emersi da un’interrogazione parlamentare fanno sospettare che “sia ricominciata la prassi di non prendere impronte dei profughi e migranti che arrivano in Italia e vogliono raggiungere l’Europa del nord, così da non farli risultare come ‘dublinanti’ italiani”. Soluzioni temporanee, tanta propaganda, un’emergenza mai risolta e anzi acuita. Questa, ad oggi, la politica di Salvini.