Patrizia Reggiani, nota come Lady Gucci, affronterà un nuovo processo per circonvenzione d’incapace. Questa volta, però, Reggiani non sarà seduta sul banco degli imputati, ma come presunta vittima di raggiro. Il giudice dovrà stabilire l’eventuale rinvio a giudizio per otto indagati. Si tratta di persone molto vicine a Reggiani, che lei avrebbe definito come “vampiri”. Al centro del caso, l’eredità del valore di circa 16 milioni di euro che le avrebbe lasciato la madre, Silvana Barbieri.
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Il processo per circonvenzione d’incapace che coinvolge Lady Gucci
Sul banco degli imputati, in attesa di eventuale rinvio a giudizio, ci sono l’ex amministratore di sostegno della Reggiani, l’avvocato Daniele Pizzi, e la sua ex compagna di cella, Loredana Canò, l’avvocato Maurizio Giani, curatore legale di Silvana Barbieri, deceduta nel 2019, e Marco Chiesa, all’epoca consulente finanziario della madre della vedova Gucci. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di circonvenzione d’incapace, peculato, furto, corruzione e induzione indebita.
Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato agli indagati, figurano anche i nomi di Marco Riva e Maria Angela Stimoli, presunti “prestanome”, utilizzati per “monetizzare” il patrimonio attraverso una fondazione. Mario Wiel Marin e Marco Moroni, entrambi titolari di una società incaricata di effettuare una perizia sul valore economico di cinque società immobiliari di cui era amministratrice Silvana Barbieri, sono accusati di reati minori.