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Covid, D’Amato: “Troppi casi gravi nei vaccinati da 6 mesi, anticipare terza dose”

Alessio D’Amato è molto preoccupato. L’assessore alla Salute della Regione Lazio, guidata dal presidente in quota Pd Nicola Zingaretti, rilascia un’intervista a Il Messaggero in cui cerca di mettere in guardia sui rischi di una esplosione di nuovi contagi in Italia. A suo dire, infatti, ci sarebbero troppi casi gravi di Covid tra le persone che si sono vaccinate già sei mesi fa. Per questo motivo l’assessore invita caldamente le istituzioni ad anticipare l’inoculazione della terza dose. A cominciare dalle persone fragili e anziane. Un cambio di strategia sulla scia di quanto sta accadendo in Gran Bretagna, dove si è deciso di accelerare sulla terza dose alle categorie a rischio.

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nel corso della presentazione dei nuovi test sierologici che saranno effettuati in Regione, Roma 22 luglio 2020. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

“Ci stanno arrivando dei segnali che non ci piacciono. – dichiara D’Amato intervistato da Il Messaggero – Vediamo troppi casi, anche gravi, tra chi è stato vaccinato sei mesi fa. Bisogna cambiare strategia contro il Covid. Imitare il Regno Unito e offrire la terza dose prima, a cinque mesi dalla seconda”. Questa la sua proposta urgente per evitare un nuovo boom di casi di Covid in Italia.

“Serve più coraggio. – prosegue prosegue l’assessore della Regione Lazio – Stiamo vedendo che aspettare la conclusione del periodo di sei mesi è rischioso. L’immunità non scende all’improvviso al centottantesimo giorno. Si tratta di un processo graduale. – spiega ancora D’Amato – Per questo chiediamo di intervenire prima. Offrendo, specialmente ai soggetti più anziani, la terza dose già al quinto mese”.

L’assessore D’Amato si dice convinto che “aspettare il raggiungimento del punto più basso della protezione non è una buona idea. D’altra parte questo tipo si scelta la stanno facendo anche nel Regno Unito”. Puntualizza ricordando che il governo britannico di Boris Johnson sta puntando tutto sulla terza dose alle categorie più a rischio invece di ordinare nuove chiusure o misure restrittive come l’uso del green pass.

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