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L’arresto di Carola, tra applausi e insulti: l’assurda fine del caso Sea Watch

Una nottata ad altissima tensione, quella che ha visto la Sea Watch attraccare al molo di Lampedusa dopo 17 giorni in mare. Ancora una volta è stata una mossa a sorpresa della capitana tedesca Carola Rackete a sbloccare la situazione, con l’ingresso nel porto senza autorizzazione preventiva, invocando lo stato di necessità. L’aveva detto, lo ha fatto. Dopo un’ora i finanzieri sono saliti a bordo ed hanno arrestato la capitana, portandola via con l’accusa di “resistenza o violenza contro nave da guerra”, un reato che prevede una pena da tre a dieci anni.

I finanzieri contestano anche il tentato naufragio a proposito della manovra di attracco, ma saranno i magistrati a decidere. Secondo il deputato del Pd Gennaro Migliore, che è entrato nella caserma della Finanza, la capitana si trova nella stanza del comandante visto che la caserma non ha una cella di sicurezza. “Domani potrebbe essere trasferita in un carcere in Sicilia”. All’alba è arrivata l’autorizzazione e i 40 migranti sono scesi finalmente a terra e sono stati portati nel Centro di contrada Imbriacola. 
Una motovedetta della Guardia di Finanza aveva provato ad ostacolare l’ingresso della Sea Watch nel porto, ma il tentativo è durato poco. Mentre la capitana manovrava la nave entrata di poppa la motovedetta si è spostata lungo la banchina e andava avanti e indietro cercando di impedire l’attracco. La nave, però, ha proseguito nella manovra di accostamento rischiando di schiacciare l’imbarcazione dei finanzieri. “La comandante Carola non aveva altra scelta – dice Giorgia Linardi, portavoce di Sae Watch Italia – da 36 ore aveva dichiarato lo stato di necessità che le autorità italiane avevano ignorato”.Quando la capitana ha concluso la manovra si è affacciata sul ponte di comando ed è stata accolta da un lungo applauso di circa un centinaio di persone arrivate sul molo. Tra loro attivisti di Sea Watch, Pietro Bartolo medico dell’isola ed europarlamentare del Pd,  don Carmelo parroco di Lampedusa, e le persone che avevano solidarizzato in questi giorni con la Sea Watch dormendo sul sagrato della chiesa. A bordo della nave c’erano anche 5 parlamentari italiani: Riccardo Magi di +Europa, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Davide Faraone, Matteo Orfini e Graziano Delrio del Pd.

A catalizzare l’attenzione, però, è stata la ex senatrice della Lega Angela Maraventano che è arrivata sul molo con un gruppo di sostenitori leghisti e ha urlato contro l’equipaggio della Sea Watch: “Vergognatevi. Siete i complici degli scafisti. Questa è la mia isola e voi la state invadendo. Fate scendere i migranti ma la capitana deve essere arrestata immediatamente. L’Italia questa sera è stata violentata”.

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