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Piazzapulita, lo street artist Jorit: “Da quando c’è questa guerra dipingo per la pace”

Lui si chiama Jorit Ciro Cerullo, ed è uno street artist napoletano di origine olandese che si fa chiamare semplicemente Jorit. Negli ultimi tempi è divenuto ancora più famoso per aver deciso di dipingere il volto dello scrittore russo Fedor Dostoevskij sul muro di un palazzo di Napoli. Scelta che lo ha portato addirittura ad essere citato come esempio dal presidente russo Vladimir Putin in persona. Il giovane è ospite di Corrado Formigli durante l’ultima puntata di Piazzapulita per spiegare il suo punto di vista sulla guerra in Ucraina.

Jorit a Piazzapulita

“In un’intervista su un giornale hai detto che in fondo questa guerra fa comodo. Ma a chi?”, gli domanda subito Formigli. “Io penso che avere un nemico fa comodo a prescindere. E forse l’Occidente aveva bisogno di un nemico. – risponde deciso Jorit – L’Occidente si è nutrito di nemici nel corso della sua storia. Ha una storia di 500 anni di colonialismo. Ho avuto la fortuna di girare il mondo per il mio lavoro, Cina, Cuba, Stati Uniti. Noi ci dobbiamo ricordare che siamo la parte ricca del mondo. Sfruttiamo la maggior parte delle risorse e la restante parte del mondo prende le briciole”.

“Questo è possibile perché noi abbiamo un dominio sul resto del mondo. Ho visto le immagini della strage di Bucha, ma ci sono 45 persone che sono state bruciate vive nella Casa dei sindacati di Odessa”, spiega Jorit a Formigli che lo incalza, facendogli anche i complimenti per averlo invitato nella sua trasmissione. “Io mi limito a dipingere quindi magari qui sono anche fuori luogo. – prosegue lo street artist – Va bene raccontare quello che è successo, però questa guerra è iniziata molto prima. Ci sono stati altri massacri e in Donbass sono morte 14mila persone”.

“Andando con le emozioni non si ragiona in termini razionali. – spiega ancora Jorit – Per me in questo momento l’umanità cammina su un filo come un funambolo. E può cadere a destra e a sinistra. Ci sono 14mila ordigni nucleari pronti a distruggere il mondo. L’hanno detto dei generali che la situazione è grave. Noi stiamo qui a conversare in questo studio, ma in realtà il mondo è sull’orlo di un baratro. Cosa sono disposto a fare per la pace? Mi limito a dipingere. Da quando è iniziato questo conflitto non faccio altro che dipingere per la pace”, conclude.

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