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Referendum, Conte: “Nascondevano una vendetta della politica contro la magistratura”

I referendum sulla giustizia non riescono a raggiungere il quorum del 50% dei votanti. Anzi, poco più del 20% degli italiani si è recato alle urne, facendo registrare il peggior risultato di affluenza della storia ai quesiti referendari. E così la polemica politica si inasprisce ulteriormente. Da una parte il segretario della Lega, Matteo Salvini, tra i promotori dei quesiti referendari, rilascia solo qualche dichiarazione di sfuggita. Dall’altra, il leader del M5S, Giuseppe Conte, lancia invece gravi accuse.

Giuseppe conte contro i referendum sulla giustizia

“I cittadini sono stati chiamati alle urne per votare cinque referendum presentati come la soluzione di tutti i mali della giustizia. – scrive Conte con tono polemico sulla sua pagina Facebook – In realtà, più che un serio tentativo di riformare la giustizia e migliorare il servizio ai cittadini, i quesiti referendari nascondevano una vendetta della politica contro la magistratura”. Questa l’opinione severissima dell’ex premier sulle reali finalità dei promotori dei referendum.

“I cittadini l’hanno capito. Con il risultato che questo passaggio referendario è il meno partecipato di sempre. – prosegue il post del leader pentastellato – Allora non si dica che siamo davanti alla crisi dei referendum e della democrazia diretta. Siamo di fronte alla crisi di una politica più attenta a tutelare se stessa che a dare risposte ai bisogni reali delle persone”, affonda ancora il colpo Giuseppe Conte per concludere.

Federal Secretary of Italian Party Lega, Matteo Salvini, during the voting operations in a polling to vote on five referenda regarding justice in Milan, Italy, 12 June 2022. ANSA/MATTEO CORNER

“Abbiamo perso. Non ci sono storie. Ma le battaglie più difficili secondo me sono le più nobili”, ammette il leghista Roberto Calderoli, uno dei promotori dei referendum. Il segretario Matteo Salvini, ufficialmente fuori Milano con la figlia, non partecipa alla conferenza stampa fissata nella sede di via Bellerio domenica sera. Poche ore prima aveva però espresso “preoccupazione e sconcerto” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la “mancanza di decine di presidenti di seggio a Palermo”. Poi, dopo aver ringraziato chi si è recato alle urne, l’auspicio di un nuovo intervento sulla giustizia “quando saremo al governo”.

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