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Referendum, la gaffe di Giorgia Meloni: “Una follia la mascherina al seggio”

Se neanche i più importanti esponenti politici italiani conoscono le regole per andare a votare vuol dire che qualcosa proprio non va. È il caso di Giorgia Meloni. Domenica 12 giugno, la leader di Fratelli d’Italia si reca nella scuola di Roma dove c’è il suo seggio elettorale per votare sì ai cinque referendum sulla giustizia. La Meloni, ripresa dalle telecamere, indossa una mascherina Fffp2 e, entrando nell’istituto scolastico, si lamenta del fatto di doverla indossare per forza. Ma qualcuno le fa notare che le regole sono cambiate e che, ora, la mascherina è solo “fortemente consigliata”.

La gaffe di Giorgia Meloni

“È una follia la mascherina al seggio”, si lamenta la Meloni entrando nel seggio romano dove è iscritta. “È raccomandata”, le fa notare subito qualcuno. Dopo qualche secondo di smarrimento la leader di Fdi commenta con un laconico “ah, è raccomandata, no?”. Un’altra voce ribadisce con forte accento romanesco che “non è obbligatoria eh”. “Ah no?”, replica indecisa Giorgia Meloni. A quel punto però, forse non del tutto convinta, lei decide comunque di proseguire tutte le operazioni di voto senza togliersi il dispositivo di protezione.

President of Italian party “Fratelli d’Italia”, Giorgia Meloni, during the voting operations in a polling station to vote on five referenda regarding justice in Rome, Italy, 12 June 2022. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Le immagini che stanno facendo il giro dei social network sono impietose nei suoi confronti. La si vede infatti entrare nella cabina elettorale, uscirne per depositare le schede negli appositi contenitori e uscire dalla scuola senza mai abbassarsi neanche per un secondo la mascherina. Eppure è da diverso tempo che è stato modificato il Protocollo sanitario e di sicurezza in vista delle elezioni, firmato l’11 maggio scorso dai ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese.

La mascherina non è più obbligatoria al seggio, come stabilito inizialmente. Ma solo “fortemente raccomandata”. Insomma, chi vuole indossarla viene sollecitato a farlo dalle autorità, ma chi non vuole può tranquillamente presentarsi a votare a volto scoperto. Un cavillo legale che evidentemente è sfuggito a Giorgia Meloni e a tutto il suo staff.

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