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Le città galleggianti: un’utopia che può trasformarsi in realtà

Vivere senza vincoli né costrizioni, all’insegna della pace sociale dell’innovazione tecnologica.
Un sogno di molti, che per alcuni potrebbe avverarsi grazie a Peter Thiel.

Il multimilionario fondatore di PayPal è anche un visionario, uno di quelli che ai sogni crede veramente e fa di tutto pur di trasformarli in realtà. Thiel ha immaginato un’isola, lontana dalla terra ferma e da ogni forma di assoggettamento politico, sociale e istituzionale, che sia capace di autoregolamentarsi attraverso leggi proprie. Il progetto è passato dalla sua mente lungimirante alla carta, per vedere finalmente la luce nel 2020. Si tratta della costruzione di una vera e propria isola galleggiante nel centro dell’Oceano Pacifico, nelle acque internazionali del dominio di Tahiti. Il costo? Circa 60 milioni di euro. Cifra ragguardevole, ma Peter Thiel è disposto a tutto pur di realizzare il suo sogno, che a quanto pare è un sogno condiviso da tutti coloro che sono stanchi e delusi dai governanti contemporanei e dalle loro politiche arretrate, che non contribuiscono né al benessere dell’uomo, né alla tutela dell’ambiente. Come fare dunque per sfuggire ad un monopolio che sembra l’unica possibilità di vita? La soluzione è fuggire verso una città galleggiante come quella sognata dal fondatore di PayPal e condurre un’esistenza improntata sull’ecologia e la sostenibilità ambientale.

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Il progetto affidato allo Seasteading Institute di San Francisco

La realizzazione del progetto della città galleggiante di Peter Thiel è stato affidato allo Seasteading Institute di San Francisco, che ha sposato l’idea condividendo la volontà di voler liberare l’umanità dai politici. Joe Quirk e Patri Friedman, co-fondatori delI’Istituto, sono già in trattativa con la Polinesia francese per avere accesso alle loro acque, calme e poco profonde, ideali quindi per costruire una città galleggiante totalmente indipendente. Sono inoltre in corso negoziazioni al fine di stabilire specifiche regolamentazioni commerciali.

La città galleggiante rappresenta il sogno concreto di una vita lontano da ciò che ha sempre corrotto le nazioni, la società e l’ambiente. Un luogo fisico, metafora di un luogo spirituale, dove la mente è libera di fare, esplorare e sperimentare ciò che prima le veniva legato.

Quirk e Friedman ribadiscono che il disegno completo non è mosso da nessuna ideologia specifica. Il proponimento è quello di un luogo dove poter raggiungere la felicità, pura e semplice, libera da costrizioni e statuti obsoleti. Viene proposta una convivenza pacifica tra l’uomo e i suoi simili, con un ambiente volto a proteggere e garantire armonia, non certo per essere sfruttato e debilitato come invece succede oggi nel mondo.

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Migliaia di città galleggianti

Il piano di lavoro prevede una città modulare: undici tra piattaforme quadrate o pentagonali, di dimensioni ridotte, costruite da cemento armato, e tutte connesse fra loro.

Gli edifici su di esse costruite non supereranno i tre piani di altezza e saranno garantiti per almeno 100 anni. Infatti la struttura sarà fortemente mossa da un’idea generale che tiene conto di ecosostenibilità e minor impatto ambientale possibile. Sfruttamento massimo di energie rinnovabili come quella solare e quella eolica. Prevista anche la costruzione di impianti di desalinizzazione di acqua marina.

Con queste premesse e l’insoddisfazione dichiarata da moltissime persone, le città galleggianti avranno un’affluenza che aumenterà notevolmente con il passare del tempo. La previsione fatta dallo Seasteading Institute di San Francisco preannuncia la costruzione di migliaia di città galleggianti nell’oceano aperte a chiunque crede che il sogno di Peter Thiel non sia solo un’utopia.

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