Ha chiacchierato con gli investigatori presenti a bordo dell’aereo, compresi quelli dei servizi segreti. Chiedendo, più che altro, per sapere com’è andata davvero la sua cattura, cosa lo aspetta ora in Italia. Quindici ore di volo con scalo a Capo Verde, con le frasi pronunciate da Cesare Battisti coperte, in alcuni casi, dal massimo riserbo richiesto dalle indagini. Alcune frasi, però, sono state rese note, pubblicate dal Corriere della Sera che ha svelato i retroscena del volo.
Mentre per gli investigatori la caccia è stata ad altissima tensioni, vista l’estesa rete di fiancheggiatori di Battisti e la paura costante di una nuova fuga o peggio ancora di un attacco, Battisti parla di “una vera liberazione”: “Non ce la facevo più, a scappare, io lo sapevo che era iniziato il conto alla rovescia, e mi chiedevo quando sarebbe terminato. Ero stanco”.
Forse Battisti era davvero rassegnato all’epilogo. O forse bluffa, deluso dopo aver sperato fino all’ultimo, anche quando si è ritrovato a bordo di un blindato protetto da un giubbetto anti-proiettile, che la sua meta finale non fosse l’Italia. Sull’aereo, il terrorista non s’è professato innocente: “Sono colpevole, e su questo non si discute. Ma non sono colpevole di tutto quello che mi è stato addebitato. No, non lo sono”.Cesare Battisti: le strane tesi di chi ancora lo difende. E ce ne sono…