Continuano gli strascichi dello scontro tra Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano, al quale in maniera neanche troppo velata il vicepremier aveva “minacciato” di togliere la scorta. Attraverso un video pubblicato sul proprio profilo social il 29 maggio, infatti, il leader della Lega aveva mandato un “bacione” al rivale, con il quale in passato aveva avuto innumerevoli screzi, prima di lanciarsi in una riflessione sulla necessità di rivedere le misure di sicurezza.
Un tema talmente caldo da finire tra le “allerte”pubblicate sulla piattaforma per la protezione dei giornalisti del Consiglio d’Europa. Il caso, definito come “intimidazione attribuibile allo Stato”, è stato inserito tra quelli di massima pericolosità per l’incolumità dei giornalisti.
Salvini aveva parlato della necessità di “una revisione dei criteri per le scorte che impegnano ogni giorno in Italia più di duemila forze dell’ordine” specificando che le sue scelte sarebbero state fatte solo ed esclusivamente su basi tecniche e senza che fossero le opinioni personali a influenzare la decisione finale. Eppure quel “bacione” allo scrittore era suonato estremamente sinistro.
E d’altronde non è la prima volta che Salvini affrontava il tema della scorta di Saviano, che vive sotto protezione da 13 anni. Già in passato il leghista aveva puntato il dito contro il dispiegamento di uomini al servizio dell’autore di Gomorra, mettendo in dubbio che fosse ancora necessario proteggerlo. Tante le manifestazioni di vicinanza arrivate nello scorse ore allo scrittore dopo l’attacco del ministro dell’Interno.
“Un bacione a Saviano”: l’inquietante avvertimento social di Salvini